
Redazione RHC : 12 Settembre 2024 10:52
I ricercatori di Sekoia hanno segnalato l’evoluzione della botnet Quad7, che ha iniziato ad attaccare nuovi dispositivi, tra cui i media server Axentra, i router wireless Ruckus e i dispositivi VPN Zyxel. Gli aggressori sfruttano attivamente le vulnerabilità nei dispositivi SOHO e VPN come TP-Link, Zyxel, Asus, D-Link e Netgear per hackerarli e aggiungerli alla rete botnet.
Secondo gli esperti, la botnet Quad7 viene utilizzata per effettuare attacchi di forza bruta distribuiti su account VPN, Telnet, SSH e Microsoft 365. Un recente rapporto Sekoia ha rivelato anche la presenza di nuovi server che gestiscono la botnet e nuovi bersagli tra i dispositivi di rete.
Gli operatori di botnet hanno identificato cinque gruppi separati di dispositivi (alogin, xlogin, axlogin, rlogin e zylogin), ciascuno dei quali attacca tipi specifici di apparecchiature. Ad esempio, alogin prende di mira i router Asus mentre rlogin attacca i dispositivi Ruckus Wireless. Mentre i gruppi alogin e xlogin colpivano migliaia di dispositivi, rlogin colpiva solo 213 dispositivi, risultando così più piccolo ma comunque pericoloso. Altri gruppi, come axlogin e zylogin, si concentrano su Axentra NAS e Zyxel VPN.
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Una caratteristica distintiva di Quad7 è l’utilizzo di router TP-Link dirottati, che gli aggressori utilizzano per attaccare Microsoft 365. Questi dispositivi sono aperti all’amministrazione remota e alle connessioni proxy, il che facilita l’esecuzione degli attacchi.
I ricercatori hanno anche scoperto una nuova backdoor, chiamata UPDTAE a causa di un errore di battitura nel codice. Consente il controllo remoto dei dispositivi infetti tramite connessioni HTTP, offrendo agli aggressori il controllo completo sull’apparecchiatura.
Negli ultimi mesi, gli operatori Quad7 hanno migliorato le loro tattiche di gestione delle botnet, passando a metodi più segreti di trasmissione dei dati. Invece di utilizzare proxy SOCKS aperti, hanno iniziato a utilizzare il protocollo KCP, che fornisce comunicazioni più veloci su UDP, sebbene richieda una maggiore larghezza di banda. Il nuovo strumento FsyNet ti consente di nascondere il traffico e renderlo difficile da rilevare.
Gli esperti sottolineano che la botnet Quad7 si sta adattando attivamente alle nuove condizioni. Errori del passato, come codice scritto male e l’uso di proxy aperti, lo hanno reso vulnerabile al rilevamento. Tuttavia, gli operatori delle botnet stanno ora imparando dai propri errori, migliorando le tecniche di mimetizzazione ed evitando il rilevamento.
Redazione
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