
Il noto esperto di sicurezza informatica Kevin Beaumont, che ha lavorato in Microsoft come analista delle minacce (da giugno 2020 ad aprile 2021), ha criticato l’azienda per non aver combattuto l’abuso di OneDrive e Office 365.
Questo a causa del fatto è che i servizi Microsoft sono costantemente utilizzati per l’hosting dei malware. Infatti, vengono utilizzati account OneDrive, che potrebbero essere stati creati appositamente a tale scopo o rubati da utenti legittimi.
È anche comune vedere malware ospitato su account aziendali di Office 365 che sono stati precedentemente compromessi.
Tutto è iniziato con un recente rapporto di un esperto di sicurezza delle informazioni noto come TheAnalyst. Ha scritto che gli operatori di malware BazarLoader inseriscono il loro malware in Microsoft OneDrive e si chiedeva: se Microsoft è in qualche modo responsabile di quello che viene inserito intenzionalmente all’interno di OneDrive, come una infezione da BazarLoader?” .
BazarLoader cerca di indurre i destinatari ad aprire un collegamento trojan.
In questo caso, si trattava di un file ISO contenente una DLL dannosa con un’etichetta fuorviante chiamata “Documenti”. Il lancio di tale malware di solito terminava con un attacco ransomware Conti.
In un rapporto sulle legittime affermazioni di TheAnalyst su Twitter, Beaumont ha risposto come segue:
“È divertente, in MS abbiamo creato un sistema per informare Google Drive della presenza di BazarLoader per bloccare tali collegamenti, motivo per cui è successo così rapidamente (letteralmente in pochi minuti). Ora gli aggressori si sono trasferiti nell’infrastruttura Microsoft che dispone di questo sistema, ma non può costringere Office ad eliminare i file.La documentazione Microsoft consiglia specificamente di consentire ad alcuni dei domini in questione di impedire alle soluzioni di sicurezza di convalidare il contenuto”.
Beaumont aggiunge anche :
“Microsoft non ha il diritto di pubblicizzarsi come leader nella sicurezza, impiegando 8.000 addetti alla sicurezza e gestendo trilioni di segnali, a meno che non siano in grado di impedire lo sfruttamento diretto della propria piattaforma Office365 per eseguire il ransomware Conti e OneDrive è stato abusato per anni.”
Vale la pena dire che il sito URLhaus, sostenuto dal progetto svizzero abuse.ch dell’Istituto di sicurezza informatica e ingegneria dell’Università di Berna, mantiene statistiche che confermano le parole degli esperti.
Pertanto, secondo i dati più recenti, Microsoft mostra il peggior tempo di risposta al malware tra i primi 10 siti che ospitano gli URL più dannosi.
Ti è piaciutno questo articolo? Ne stiamo discutendo nella nostra Community su LinkedIn, Facebook e Instagram. Seguici anche su Google News, per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica o Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.

CybercrimeNel 2025 il dibattito sull’intelligenza artificiale ha smesso di essere una questione per addetti ai lavori. È diventato pubblico, rumoroso, spesso scomodo. Non si parla più solo di efficienza o di nuovi modelli, ma di…
CybercrimeÈ stata scoperta una serie di vulnerabilità nel popolare ecosistema di distributori automatici di cibo per animali domestici Petlibro. Nel peggiore dei casi, queste vulnerabilità consentivano a un aggressore di accedere all’account di qualcun altro,…
CybercrimeNel corso della prima metà di dicembre, un’azienda cinese impegnata nell’assemblaggio di dispositivi per Apple è stata colpita da un attacco informatico avanzato che potrebbe aver esposto informazioni sensibili legate a una linea produttiva. L’episodio…
Cyber ItaliaUn post apparso su BreachForums, noto forum underground frequentato da attori della cybercriminalità informatica, ipotizza una presunta compromissione dei sistemi del Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano (MEF). La segnalazione effettuata da un membro della…
CybercrimeAnalisi e correlazioni costruite anche grazie alla piattaforma Recorded Future (Insikt Group), che in questi casi è utile per mettere ordine nel caos tra segnali, rumor e priorità operative. C’è una tradizione natalizia che nessuno…