Redazione RHC : 20 Novembre 2022 09:00
Gli analisti di Sucuri hanno scoperto una massiccia campagna di hacking in cui sono stati hackerati circa 15.000 siti, per lo più WordPress.
Gli aggressori utilizzano risorse compromesse per la “seo black hat”, aggiungendo circa 20.000 file a ciascun sito e reindirizzando i visitatori a falsi forum di domande e risposte.
I ricercatori ritengono che con l’aiuto di questi file, gli aggressori stiano cercando di aumentare il numero di pagine da indicizzare su Google e quindi migliorare il posizionamento dei loro siti fake.
Distribuisci i nostri corsi di formazione diventando un nostro Affiliato
Se sei un influencer, gestisci una community, un blog, un profilo social o semplicemente hai tanta voglia di diffondere cultura digitale e cybersecurity, questo è il momento perfetto per collaborare con RHC Academy. Unisciti al nostro Affiliate Program: potrai promuovere i nostri corsi online e guadagnare provvigioni ad ogni corso venduto. Fai parte del cambiamento. Diffondi conoscenza, costruisci fiducia, genera valore.
Contattaci tramite WhatsApp al 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure scriviti alla casella di posta [email protected]
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
In futuro, questi siti dovrebbero essere utilizzati per distribuire malware o campagne di phishing, poiché qualsiasi risultato che li porti in cima alla SEO di Google può portare a molte infezioni e quindi a molti guadagni.
È possibile anche un altro scenario: gli operatori possono attirare traffico per poi effettuare delle frodi pubblicitarie.
I ricercatori hanno affermato che sui siti compromessi, i criminali informatici hanno modificano i file PHP di WordPress, inclusi wp-singup.php, wp-cron.php, wp-settings.php, wp-mail.php e wp-blog-header.php, iniettando reindirizzamenti a Forum fake contenenti domande e risposte.
Inoltre, in alcuni casi, gli aggressori posizionano i propri i file PHP sui siti delle vittime utilizzando nomi casuali o pseudo-legittimi, come wp-logln.php.
Tutti questi file contengono codice dannoso che controlla se il visitatore è connesso a WordPress. In caso negativo l’utente viene reindirizzato a https://ois[.]is/images/logo-6.png.
Questo file PNG utilizza la funzione window.location.href per generare reindirizzamenti nella Ricerca Google a uno dei seguenti domini di destinazione:
Poiché gli aggressori utilizzano molti sottodomini, l’elenco completo dei domini di destinazione contiene più di 1000 voci.
Pertanto, al posto dell’immagine (logo-6.png), verrà caricato JavaScript nei browser, che reindirizzerà il visitatore a un URL che simula un clic su un risultato di ricerca di Google, che porta ad un sito promosso dagli aggressori. In questo modo, gli hacker cercano di ingannare il sistema e fingono che i loro siti siano popolari, nella speranza di aumentare il loro posizionamento nei risultati di ricerca.
Inoltre, tali reindirizzamenti fanno sembrare il traffico più simile al traffico normale, il che è probabile che aggiri alcune soluzioni di sicurezza.
Allo stesso tempo, va detto che non succederà nulla a un utente connesso a WordPress, poiché l’amministratore del sito non dovrebbe rilevare attività sospette.
Poiché la maggior parte dei siti dannosi nasconde i propri server dietro Cloudflare, gli analisti di Sucuri non sono stati in grado di saperne di più sugli operatori di questa campagna.
Ma siccome tutti i modelli vengono creati utilizzando strumenti automatizzati, c’è chiaramente un gruppo ben strutturato dietro questa massiccia campagna.
Google è al centro di un’imponente causa in California che si è conclusa con la decisione di pagare oltre 314 milioni di dollari agli utenti di smartphone Android nello stato. Una giu...
La RHC Conference 2025, organizzata da Red Hot Cyber, ha rappresentato un punto di riferimento per la comunità italiana della cybersecurity, offrendo un ricco programma di talk, workshop e compet...
Nella giornata di ieri, Red Hot Cyber ha pubblicato un approfondimento su una grave vulnerabilità scoperta in SUDO (CVE-2025-32463), che consente l’escalation dei privilegi a root in ambie...
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha annunciato la scoperta di un sistema su larga scala in cui falsi specialisti IT provenienti dalla RPDC i quali ottenevano lavoro presso aziende americ...
Le persone tendono a essere più comprensive nei confronti dei chatbot se li considerano interlocutori reali. Questa è la conclusione a cui sono giunti gli scienziati dell’Universit&#x...
Copyright @ REDHOTCYBER Srl
PIVA 17898011006