Redazione RHC : 6 Agosto 2021 07:31
Lo avevamo già annunciato mesi fa, quando si iniziò a parlare dell’Agenzia di cybersicurezza nazionale ACN e quando Franco Gabrielli (autorità delegata ai servizi di informazione e sicurezza) ad Aprile disse:
“È arrivato il tempo di creare un’agenzia che tratti in maniera olistica il tema della sicurezza cibernetica. Dobbiamo affrancarci da una modalità emergenziale”
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la RHC Conference 2025. Si tratta dell’appuntamento annuale gratuito, creato dalla community di RHC, per far accrescere l’interesse verso le tecnologie digitali, l’innovazione digitale e la consapevolezza del rischio informatico.
La giornata inizierà alle 9:30 (con accoglienza dalle 9:00) e sarà interamente dedicata alla RHC Conference, un evento di spicco nel campo della sicurezza informatica. Il programma prevede un panel con ospiti istituzionali che si terrà all’inizio della conferenza. Successivamente, numerosi interventi di esperti nazionali nel campo della sicurezza informatica si susseguiranno sul palco fino alle ore 19:00 circa, quando termineranno le sessioni. Prima del termine della conferenza, ci sarà la premiazione dei vincitori della Capture The Flag prevista per le ore 18:00.
Potete iscrivervi gratuitamente all'evento utilizzando questo link.
Per ulteriori informazioni, scrivi a [email protected] oppure su Whatsapp al 379 163 8765
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Il nome di Baldoni già circolava da tempo, ma ieri è stato nominato dal presidente del Consiglio Mario Draghi direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn).
“il professore lascia dopo quattro anni la vicedirezione del Dis (Dipartimento per l’Informazione e la Sicurezza) per prendere le redini della nuova agenzia costruita con la regia del premier e del sottosegretario con delega all’intelligence Franco Gabrielli.”
Lo ha annunciato ieri il Consiglio dei Ministri.
Roberto Baldoni (chiamato “il professore”), 50 anni, Romano di nascita, si tratta di una delle massime autorità in materia di sicurezza informatica in Italia. A svolto i suoi studi in ingegneria dell’informazione all’Inria di Parigi, alla Cornell University e a Southampton. Poi ha lavorato per la Sapienza, con la cattedra di Sistemi di Distribuiti alla Facoltà di Ingegneria dell’Informazione e la direzione del Centro di Ricerca della Sapienza in Cyber intelligence e Information security.
Di recente, i lettori di Red Hot Cyber lo hanno incontrato nella premiazione di Olicyber, ma questa si tratta di una tra le tante competizioni nazionali (ed internazionali) che hanno visto “il professore” in prima fila, come il laboratorio nazionali di cybersecurity del consorzio Cini, oltre ad aver ideato ItaSec e il CyberChallenge, tra le competizioni in sicurezza informatica tra le più seguite in Italia.
Ma oltre questo ha portato la cybersecurity nelle accademie. Ricordiamoci che a lui si deve l’inaugurazione del primo Master sulla cybersecurity tra il Dis e un Ateneo italiano.
Un esperimento che negli anni si è propagato a macchia d’olio e oggi conta tante altre università in campo, dalla Luiss di Roma alla Bocconi e al Politecnico di Milano.
Sicuramente la spinta dovuta all’incidente della regione Lazio ha portato ad una accelerazione della nomina. L’Agenzia partirà con una squadra di 300 persone, che potrebbero aumentare fino a 800, da qui al 2027.
In prima linea ci sarà il Nucleo per la sicurezza cibernetica (una sorta di pronto intervento nei primi, delicati, momenti in una situazioni di crisi). L’ Agenzia sarà un organo distaccato dall’intelligence italiana, essendo sotto la responsabilità del presidente del Consiglio.
Ora si deve cominciare a fare sul serio, e questo lo capiremo una volta che verranno nominate le cariche che collaboreranno con Baldoni in ACN. Come spesso abbiamo detto, nella cybersecurity occorre sia la managerialità, ma una forte conoscenza della disciplina in quanto si tratta di una materia altamente tecnica, dove occorre prendere delle decisioni con cognizione di causa.
L’augurio è che la politica, possa comprendere questo e permetta l’inserimento nelle posizioni chiave di persone altamente qualificate (in Italia ne abbiamo diverse), che possano fare la differenza in un panorama cyber-politico sempre più complesso.
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