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Tag: akira

Apache OpenOffice sotto attacco ransomware, ma la fondazione contesta

Il progetto Apache OpenOffice è finito sotto i riflettori dopo che il gruppo ransomware Akira ha affermato di aver effettuato un attacco informatico e di aver rubato 23 gigabyte di dati interni. Tuttavia, l’organizzazione che supervisiona lo sviluppo della suite per ufficio contesta la veridicità di queste affermazioni, citando la mancanza di prove di una fuga di dati e una discrepanza con la struttura effettiva del progetto. Informazioni sul presunto attacco sono apparse il 30 ottobre sul sito di Akira leak. Gli aggressori hanno affermato di aver avuto accesso a report interni, documenti finanziari e dati personali, inclusi indirizzi, numeri di telefono,

Qilin leader negli attacchi ransomware, mentre nuovi gruppi emergono nell’underground

Qilin continua a detenere il primato tra tutti i gruppi di attacchi crittografici attivi, rimanendo significativamente indietro rispetto ai suoi concorrenti nel numero di incidenti registrati. Secondo un recente rapporto di Cyble, il gruppo ha attaccato 104 organizzazioni solo ad agosto, mentre il suo rivale più vicino, Akira, ha colpito solo 56 vittime. Ciononostante, sono emersi nuovi attori, la cui rapida attività potrebbe alterare drasticamente gli equilibri di potere nel panorama dei ransomware nel prossimo futuro . Il numero totale di attacchi registrati ad agosto ha raggiunto quota 467, segnando il quarto mese consecutivo di crescita di questo tipo di incidenti. Il

Emergenza Ransomware AKIRA in Italia. Il report di DarkLab su strumenti, impatti e mitigazioni

La primavera 2025 verrà ricordata come un punto di svolta nella cronaca cyber del nostro Paese. Mentre si susseguono bollettini e comunicati tecnici, un dato emerge in modo lampante: AKIRA è entrato pesantemente in scena nel panorama italiano. E lo ha fatto senza bussare alla porta. Nel report che pubblichiamo oggi, frutto del lavoro congiunto della nostra community e del sottogruppo DarkLab, specializzato in Cyber Threat Intelligence. Analisi con un taglio tecnico ma operativo sulla nuova campagna offensiva di AKIRA, il ransomware-as-a-service che si è fatto le ossa all’estero ed ora gioca in casa colpendo grandi e medie aziende lungo tutto lo

Akira Ransomware Group: l’ascesa inarrestabile di un predatore digitale

Se c’è un nome che nel 2025 continua a campeggiare con crescente insistenza nei report di incident response, nei feed di threat intelligence e nei blog degli analisti di cybersicurezza, è quello del gruppo Akira. Questo collettivo criminale, nato apparentemente dal nulla nel 2023, ha saputo in poco più di un anno scalare la gerarchia del ransomware-as-a-service (RaaS), costruendo un’infrastruttura solida, sofisticata e altamente redditizia. Secondo quanto emerso dall’ultima intelligence card pubblicata da Recorded Future, Akira non è solo uno dei tanti nomi della galassia ransomware: è oggi uno degli attori più attivi, persistenti e pericolosi in circolazione. E dietro al nome

L’attacco informatico alla Nissan ha fatto trapelare i dati di 100.000 persone

Alla fine dell’anno scorso, il gruppo di hacker ransomware Akira ha dichiarato di aver violato i sistemi Nissan in Australia e Nuova Zelanda. Gli hacker criminali hanno affermato di aver rubato più di 100 GB di documenti alla casa automobilistica. Nissan ha ora confermato che l’attacco ha causato la violazione dei dati di 100.000 persone. Nel dicembre 2023, gli aggressori hanno diffuso online dati aziendali e dati riservati dei clienti, riferendo che le trattative con Nissan per un riscatto non hanno avuto successo (la società si è rifiutata di impegnarsi con gli hacker o si è rifiutata di pagare il riscatto).  È stato poi riferito che

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