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Tag: microsoft

Vulnerabilità in .NET: eseguire codice remoto tramite messaggi SOAP

I ricercatori di sicurezza hanno scoperto una vulnerabilità in .NET che potrebbe colpire diversi prodotti aziendali e causare l’esecuzione di codice remoto. Il problema deriva dal modo in cui le applicazioni Microsoft basate su .NET gestiscono i messaggi SOAP e Microsoft, secondo i ricercatori, si rifiuta di risolvere il problema, scaricando la colpa su sviluppatori e utenti. Piotr Bazydło di watchTowr ha segnalato la scoperta alla conferenza Black Hat Europe . Ha affermato che diverse soluzioni commerciali e interne sono vulnerabili agli attacchi di esecuzione di codice remoto ( RCE ) a causa di errori nella gestione dei messaggi SOAP nelle applicazioni

Malware in Visual Studio Code: due estensioni dannose rubano dati sensibili

Sono state scoperte due estensioni dannose che infettano i computer degli sviluppatori con programmi stealer sul marketplace di Visual Studio Code di Microsoft. Il malware può acquisire screenshot, rubare password e wallet di criptovalute e persino dirottare le sessioni del browser. I ricercatori di Koi Security hanno scoperto le estensioni dannose Bitcoin Black e Codo AI, che si mascherano da tema e assistente AI. Entrambi i malware sono stati pubblicati con il nome dello sviluppatore BigBlack. Al momento della pubblicazione del rapporto dei ricercatori, Codo AI era ancora disponibile nello store, sebbene avesse meno di 30 download. Bitcoin Black aveva una sola

Satya Nadella: “Le dimensioni di Microsoft sono diventate un ostacolo nell’era dell’AI”

In un colloquio con Matthias Döpfner, amministratore delegato di Axel Springer, il CEO di Microsoft Satya Nadella ha riconosciuto che la crescita imponente del gruppo di Redmond rappresenta oggi un fattore limitante nella competizione sull’intelligenza artificiale. La struttura organizzativa molto ampia, ha spiegato, rallenta la catena decisionale e rende più complesso reagire ai rapidi cambiamenti del settore. Nadella ha messo a confronto l’operatività delle grandi aziende con quella delle startup, sottolineando come queste ultime si muovano con team ridotti, capaci di passare dall’idea allo sviluppo senza lunghi passaggi gerarchici. Secondo il CEO, questa agilità consente alle piccole realtà tecnologiche di innovare con

Ex CEO di Intel: “Il boom dell’IA finirà con l’arrivo dei qubit”

L’ex amministratore delegato di Intel, Pat Gelsinger, ha condiviso una serie di valutazioni sul futuro dell’informatica e, in particolare, sull’evoluzione dell’intelligenza artificiale. In un’intervista al Financial Times, Gelsinger ha sostenuto che l’attuale espansione dell’IA potrebbe subire una brusca frenata in seguito a un avanzamento decisivo nel calcolo quantistico, capace di ridisegnare l’intero settore tecnologico. Gelsinger descrive il rapporto tra informatica convenzionale, sistemi basati su IA e tecnologie quantistiche come una sorta di “trinità”, destinata a ridefinire profondamente l’ecosistema digitale. A suo giudizio, i computer quantistici diventeranno strumenti d’uso comune molto più rapidamente di quanto oggi si creda. Una posizione che contrasta nettamente

Era ora! Microsoft corregge vulnerabilità di Windows sfruttata da 8 anni

Microsoft ha silenziosamente corretto una vulnerabilità di Windows di vecchia data, sfruttata in attacchi reali per diversi anni. L’aggiornamento è stato rilasciato nel Patch Tuesday di novembre , nonostante l’azienda fosse stata in precedenza lenta nell’affrontare il problema. Questa informazione è stata rivelata da 0patch, che ha indicato che la falla era stata sfruttata attivamente da vari gruppi dal 2017. Il problema, denominato CVE-2025-9491, riguarda la gestione da parte di Windows delle scorciatoie LNK. Un errore dell’interfaccia utente faceva sì che parte del comando incorporato nella scorciatoia rimanesse nascosta durante la visualizzazione delle sue proprietà. Ciò consentiva l’esecuzione di codice dannoso come

Apoicalypse365: Quando l’interfaccia di Microsoft Outlook diventa un’arma

Questo articolo analizza la disclosure presentata a Microsoft e consultabile in inglese su digitaldefense, dove sono disponibili immagini, video dimostrativi e un esempio di codice Python. Negli ultimi anni la sicurezza delle comunicazioni digitali ha amplificato un certo paradigma: l’attacco non punta più soltanto a violare l’infrastruttura, ma a smantellare la fiducia dell’utente sfruttando ogni tipo di aggancio cognitivo. Se email, calendari e piattaforme di collaborazione rappresentano il centro di gravità della vita aziendale, la superficie di attacco più efficace non è quella puramente tecnica, ma quella capace di incide sul fattore umano. Il fenomeno analizzato dal presente articolo non riguarda prodotti

Windows fa schifo? Il video di Dave Plummer, l’ingegnere Microsoft che creò il task manager

Dave Plummer, ex ingegnere senior molto stimato presso Microsoft, che ha guidato lo sviluppo di numerosi componenti fondamentali di Windows, tra cui Task Manager, il porting di Space Cadet Pinball per Windows NT e il supporto nativo per i file ZIP, ha ora affrontato pubblicamente una questione controversa, analizzando senza mezzi termini perché Windows “fa schifo”. IT Home ha osservato che nel suo ultimo video su YouTube, “Windows “SUCKS”: How I’d Fix it by a retired Microsoft Windows engineer”, Plummer sottolinea che molte delle misure adottate da Microsoft per semplificare il sistema operativo e migliorare l’esperienza utente per gli utenti meno esperti

L’Europa si ribella: “Basta Microsoft”. Il Parlamento punta alla sovranità tecnologica

Un gruppo di membri del Parlamento europeo hanno chiesto di abbandonare l’uso interno dei prodotti Microsoft e di passare a soluzioni europee. La loro iniziativa nasce dalle crescenti preoccupazioni circa la dipendenza delle infrastrutture chiave dalle grandi aziende americane e i potenziali rischi per la sicurezza digitale dell’UE. Gli autori dell’appello ritengono che le istituzioni europee debbano dare l’esempio di indipendenza tecnologica e guidare la transizione verso le proprie piattaforme. Il documento, che sarà consegnato alla Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metzola, elenca 38 firmatari di diversi gruppi politici. Insistono sulla necessità di eliminare gradualmente non solo il software Microsoft, ma anche

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