
Redazione RHC : 17 Luglio 2025 13:51
HackerHood, il team di hacker etici di Red Hot Cyber, ha realizzato qualcosa che raramente si vede fuori dalle conferenze più esclusive: un workshop live in cui viene mostrato, passo dopo passo, un attacco ransomware completo.
Non si tratta di una simulazione teorica, ma di un vero e proprio viaggio all’interno del lato oscuro della rete, dove da una semplice email di phishing si arriva in pochi minuti a compromettere completamente un sistema informatico. Tutto questo è stato possibile grazie alla collaborazione con OMNIA e Whit Secure, due realtà che puntano da sempre sulla cultura della sicurezza.
Infatti questo workshop esclusivo presentato da Antonio Montillo e Alessandro Moccia di Framework Security è stato mostrato all’interno di un evento a porte chiuse organizzato da Omnia e WithSecure, il 2 luglio 2025 presso il moderno datacenter Tier IV a Siziano (PV).
CVE Enrichment Mentre la finestra tra divulgazione pubblica di una vulnerabilità e sfruttamento si riduce sempre di più, Red Hot Cyber ha lanciato un servizio pensato per supportare professionisti IT, analisti della sicurezza, aziende e pentester: un sistema di monitoraggio gratuito che mostra le vulnerabilità critiche pubblicate negli ultimi 3 giorni dal database NVD degli Stati Uniti e l'accesso ai loro exploit su GitHub.
Cosa trovi nel servizio: ✅ Visualizzazione immediata delle CVE con filtri per gravità e vendor. ✅ Pagine dedicate per ogni CVE con arricchimento dati (NIST, EPSS, percentile di rischio, stato di sfruttamento CISA KEV). ✅ Link ad articoli di approfondimento ed exploit correlati su GitHub, per ottenere un quadro completo della minaccia. ✅ Funzione di ricerca: inserisci un codice CVE e accedi subito a insight completi e contestualizzati.
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L’obiettivo? vedere, comprendere e proteggersi per tempo!
I due professionisti hanno saputo raccontare in modo semplice e dettagliato la complessità tecnica che si cela dietro un attacco informatico. Quello che normalmente leggiamo nei report, tra sigle e diagrammi, qui prende vita davanti ai nostri occhi: dall’esca iniziale che induce la vittima a cliccare, all’esecuzione del malware, fino alla crittografia dei dati e alla classica schermata di riscatto. Un percorso che non è spettacolare con un attacco informatico visto all’interno di un film primo in classifica, ma è reale e profondamente educativo.
Il bello di questo workshop è che non si è limitato solo a mostrare “cosa” fa un ransomware, ma spiega anche “come” e “perché” funziona. Si vede chiaramente quanto sia importante la preparazione tecnica di chi lavora nella difesa: conoscere le tattiche, le tecniche e le procedure usate dai criminali è l’unico modo per costruire barriere efficaci.
Spesso si pensa che basti un buon antivirus o qualche aggiornamento per stare tranquilli, ma la realtà è ben diversa: la cybersecurity è un lavoro continuo, condiviso, fatto di studio, test, simulazioni e aggiornamento costante.
L’infrastruttura predisposta è stata composta dalle seguenti componenti software:

Proprio per questo motivo abbiamo deciso di non tenere questo contenuto solo per chi era presente all’evento, ma di condividerlo con tutti.
Sul nostro canale YouTube è disponibile il video di una parte del workshop: sì, dura un po’, ma credeteci, vale ogni secondo. Guardandolo capirete non solo la potenza distruttiva di un ransomware, ma anche quanto possa essere sottile e convincente l’attacco iniziale. È un modo concreto per sensibilizzare aziende, professionisti e semplici curiosi su una minaccia che colpisce ogni giorno organizzazioni grandi e piccole.
In un mondo dove la tecnologia corre sempre più veloce, iniziative come questa realizzata da Omnia e With Secure servono a fermarsi un attimo e osservare davvero i rischi che corriamo.
HackerHood e Red Hot Cyber vogliono portare la cultura della sicurezza fuori dagli ambienti tecnici e renderla accessibile a tutti, perché solo capendo come funziona un attacco possiamo davvero imparare a difenderci. E ora tocca a voi: guardate il workshop, condividetelo e diventate anche voi parte di questa battaglia quotidiana contro le minacce informatiche.
Perché il ransomware non si ferma. E neanche noi dobbiamo farlo!
Redazione
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