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Autore: Luca Galuppi

Fine del supporto per Office su Windows 10: Microsoft spinge verso il futuro con Windows 11

Un cambiamento cruciale si avvicina nel panorama tecnologico: Microsoft ha annunciato che il supporto per le applicazioni Office su Windows 10 terminerà il 14 ottobre 2025, la stessa data in cui il sistema operativo raggiungerà il termine del suo ciclo di vita. Questa decisione riguarda non solo Microsoft 365, ma anche le versioni standalone come Office 2021, Office 2019 e persino Office 2016, segnando un passo decisivo verso l’adozione completa di Windows 11. Cosa cambia per gli utenti? Dopo il termine del supporto, le applicazioni Office su Windows 10 continueranno a funzionare, ma non riceveranno più aggiornamenti né supporto tecnico. Questo significa

Microsoft 365 sotto attacco: brute-force ad alta velocità con FastHTTP

Gli attacchi informatici stanno evolvendo con una rapidità impressionante, e i criminali informatici continuano a trovare modi innovativi per aggirare le difese. Recentemente, è stata scoperta una nuova campagna che sfrutta la libreria FastHTTP per eseguire attacchi brute-force ad alta velocità contro account Microsoft 365 in tutto il mondo. L’attacco: brute-force e MFA Fatigue Gli attacchi, identificati dalla società di incident response SpearTip, hanno preso il via il 6 gennaio 2024 e mirano agli endpoint dell’API di Azure Active Directory Graph. Utilizzando FastHTTP, una libreria Go progettata per massimizzare l’efficienza e la velocità nella gestione delle richieste HTTP, i cybercriminali automatizzano tentativi

Microsoft inaugura il 2025 con un Patch Tuesday da record: 159 bug risolti, 10 critici e 8 0day

L’anno nuovo si apre con una ventata di sicurezza: Microsoft ha rilasciato il primo Patch Tuesday del 2025, mettendo a segno un imponente aggiornamento che affronta 159 vulnerabilità, di cui 10 classificate come critiche e ben 8 zero-day. Tre di queste ultime risultavano già attivamente sfruttate, evidenziando l’urgenza di applicare subito le patch. Zero-day: Tra le vulnerabilità zero-day spiccano: Criticità risolte: Microsoft ha risolto vulnerabilità che interessano vari vettori d’attacco, tra cui spoofing, denial of service (DoS), elevazione dei privilegi (EoP), divulgazione di informazioni e remote code execution (RCE). Ecco alcune delle falle più rilevanti: Curiosamente, nessuna vulnerabilità è stata risolta nel

Allarme FortiGate: attacco zero-day in corso, migliaia di dispositivi a rischio!

Una nuova campagna informatica in corso sta mettendo a dura prova i dispositivi FortiGate di Fortinet, in particolare quelli con interfacce di gestione esposte su Internet pubblico. Questo attacco ha scatenato un’ondata di preoccupazioni per la sicurezza, rivelando vulnerabilità potenzialmente devastanti che potrebbero compromettere l’intera infrastruttura aziendale. Se sei uno degli amministratori responsabili della gestione di dispositivi FortiGate, è il momento di agire con urgenza. Arctic Wolf, una rinomata azienda di cybersecurity, ha rivelato che gli attaccanti stanno sfruttando una vulnerabilità sospetta zero-day, che consente loro di ottenere accesso amministrativo non autorizzato per modificare le configurazioni del firewall, estrarre credenziali e spostarsi

Microsoft Smantella una Rete Criminale che Sfruttava l’IA Generativa

Nel cuore della battaglia contro il crimine informatico, Microsoft ha sferrato un colpo deciso contro chi sfrutta in modo malevolo i servizi di intelligenza artificiale generativa. Attraverso la sua rinomata Digital Crimes Unit (DCU), l’azienda ha depositato una denuncia presso il distretto orientale della Virginia, mettendo in moto un’operazione legale mirata a smantellare una sofisticata rete criminale internazionale. Secondo la denuncia, un gruppo di attori malevoli con base all’estero ha sviluppato strumenti avanzati per sfruttare credenziali di clienti esposte pubblicamente. Queste credenziali sono state utilizzate per accedere illegalmente a account di IA generativa, manipolandone intenzionalmente le funzionalità. Non contenti del danno arrecato,

Attacco “Codefinger”: cybercriminali bloccano i bucket S3 di Amazon con la crittografia avanzata

Negli ultimi tempi, un nuovo fronte di attacchi informatici sta seminando il panico tra le organizzazioni che utilizzano Amazon Web Services (AWS). Un gruppo di hacker, soprannominato “Codefinger” dai ricercatori di Halcyon, ha iniziato a sfruttare gli strumenti di crittografia nativi di AWS per bloccare l’accesso ai dati conservati nei bucket S3, chiedendo poi un riscatto per ripristinarli. Il modus operandi: quando la crittografia diventa un’arma a doppio taglio L’attacco si basa sull’utilizzo della crittografia lato server con chiavi fornite dal cliente (SSE-C), una funzionalità di AWS progettata per garantire la massima sicurezza. Tuttavia, i “Codefinger” hanno trasformato questa servizio in uno

Attenzione: Falsi annunci di lavoro CrowdStrike nascondono crypto-miner che mirano agli sviluppatori

CrowdStrike ha recentemente svelato una sofisticata campagna di phishing, scoperta il 7 gennaio 2025, che prende di mira gli sviluppatori di software. Utilizzando false offerte di lavoro, gli hacker cercano di ingannare le vittime per installare un crypto miner basato su Monero (XMRig) sui loro dispositivi. La trappola L’attacco inizia con un’email ingannevole, che sembra provenire da un “recruiter” di CrowdStrike. La comunicazione ringrazia la vittima per essersi “candidata” a una posizione come sviluppatore presso l’azienda e la invita a scaricare un’applicazione CRM per completare l’onboarding, descritta come parte di un innovativo processo di selezione. Chi clicca sul link viene indirizzato a

Natohub rivendica attacco all’ONU. 25.000 delegati delle Nazioni Unite presumibilmente compromessi

Un nuovo e preoccupante attacco informatico ha presumibilmente compromesso i dati personali di quasi 25.000 delegati delle Nazioni Unite, suscitando grande allarme sulla sicurezza delle informazioni sensibili a livello globale. La violazione dei dati è stata rivendicata dal famoso Threat Actor conosciuto con il nome di natohub, che ha rilasciato tre database distinti contenenti dettagli personali di numerosi delegati ONU. Al momento, non possiamo confermare la veridicità della notizia, poiché l’organizzazione non ha ancora rilasciato alcun comunicato stampa ufficiale sul proprio sito web riguardo l’incidente. Pertanto, questo articolo deve essere considerato come ‘fonte di intelligence’. Dettagli della violazione In un post su

FlowerStorm: la nuova piattaforma PaaS che prende di mira gli utenti Microsoft 365

Stiamo assistendo a un periodo turbolento nel panorama della cybercriminalità, segnato dall’emergere di una nuova piattaforma di phishing-as-a-service (PaaS) chiamata ‘FlowerStorm’. Questa minaccia, che si concentra principalmente sugli utenti di Microsoft 365, ha rapidamente guadagnato terreno dopo l’imprevisto arresto del suo predecessore, Rockstar2FA, avvenuto nel novembre 2024. Il crollo di Rockstar2FA Rockstar2FA, un kit di phishing evoluto dall’ormai noto DadSec, ha subito un parziale crollo infrastrutturale l’11 novembre 2024 (Qui l’articolo completo). Secondo i ricercatori di Sophos, Sean Gallagher e Mark Parsons, molte pagine del servizio sono diventate inaccessibili, probabilmente a causa di problemi tecnici piuttosto che per interventi delle forze dell’ordine.

Microsoft 365: L’incubo del “Product Deactivated”. Cosa fare per non perdere l’accesso

Un nuovo episodio sta seminando il caos tra gli utenti di Microsoft 365: improvvisi errori di “Product Deactivated” stanno generando significativi disagi e blocchi operativi. Secondo i rapporti condivisi dagli utenti su Reddit e sul sito della community Microsoft, il problema si manifesta improvvisamente, causando disagi sia agli utenti finali che agli amministratori IT. Le cause del problema “Product Deactivated” Microsoft ha chiarito in un documento di supporto che questi errori derivano da modifiche apportate alle licenze da parte degli amministratori. In particolare, il problema si verifica durante: Questi cambiamenti sembrano avviare una reazione a catena che culmina con l’apparizione dell’errore di

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