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Categoria: Social Network

Meta ruba i dati personali dei suoi clienti anche se non fai parte del social media

Le popolari piattaforme di dichiarazione dei redditi online TaxAct, TaxSlayer e H&R Block hanno inviato informazioni finanziarie sensibili a Meta utilizzando un pixel di tracciamento. I ricercatori di The Verge hanno scoperto che un pixel di tracciamento sui siti Web delle organizzazioni violava l’informativa sulla privacy tracciando: Facebook può utilizzare le informazioni dei siti Web fiscali per personalizzare i propri algoritmi pubblicitari, anche se il cliente fiscale non dispone di un account Facebook. Gli esperti hanno anche scoperto che TaxAct stava fornendo informazioni a Google attraverso il suo strumento di analisi. Un portavoce di Google ha affermato che qualsiasi dato in Google Analytics non è collegato

Whatsapp introduce gli Avatar. Ora potrai sostituire la tua foto originale

Meta ha introdotto una nuova funzionalità di WhatsApp che ti consente di creare un avatar digitale personale.  Un avatar personale può essere utilizzato come foto del profilo scegliendo una delle 36 espressioni facciali e azioni fornite negli adesivi personalizzati.  WhatsApp continuerà a migliorare gli stili, le texture e le ombre dei suoi avatar. Sul sito di Whatsapp si legge quanto segue: Infatti ora gli utenti di WhatsApp possono inviare i propri avatar a chat personali e di gruppo per esprimere una certa emozione. WhatsApp afferma che sarà anche “un’ottima alternativa alle foto e aiuterà a mantenere la privacy” . A dicembre, un criminale informatico ha pubblicato un

Facebook Dating: arriva l’age verification made in Meta

Meta ha annunciato l’inserimento di un sistema di age verification all’interno di Facebook Dating, la funzione dell’app che consente di ricercare incontri con partner basandosi su interessi comuni, localizzazione e altre informazioni inserite da parte dell’utente. Ma se per Instagram il servizio viene fornito da Yoti, un’azienda londinese specializzata nello sviluppo di sistemi di age e ID verification, qui Meta intende utilizzare strumenti propri al momento presentati come “alternativi” a Yoti. Da come viene presentato, si tratta di age detection technology and verification tools e dunque sistemi di rilevazione e verifica basati su software di intelligenza artificiale. E dunque, viene di fatto

Fear of the dark… pattern

Si sente sempre più spesso parlare di dark pattern, ma cosa sono i sentieri oscuri del web e per quale motivo preoccupano le autorità di controllo della privacy? Volendo dare una definizione quanto più ampia possibile, sono elementi dell’interfaccia utente (UI) o dell’esperienza utente (UX) progettati in modo tale da attuare una strategia di manipolazione del comportamento e indurre di conseguenza determinate azioni non volute dall’utente stesso. Nella versione pubblica delle Linee guida EDPB 3/2022 i dark pattern sono trattati con specifico riferimento alle piattaforme di social media e vengono definiti come “interfacce ed esperienze utente implementate sulle piattaforme e che inducono

Oggi la gogna si fa social

Quello della gogna mediatica è un fenomeno tristemente noto e attuale di cui si sta discutendo soprattutto nell’ambito della “spettacolarizzazione” dei procedimenti e dei processi penali, con la ricerca di un bilanciamento fra diritto di informazione e tutela dell’indagato o dell’imputato. Insomma: è facile comprendere che l’equilibrio sia delicato, soprattutto perché riguarda anche la presunzione di non colpevolezza che è una garanzia di rango costituzionale. Ma al di fuori dell’ambito penale la questione si pone in modo altrettanto rilevante e riguarda il quotidiano della dimensione social. Qui però si può rilevare nei rapporti fra privati che trovano un’espressione pubblica all’interno dei social

Meta: alcuni atti giudiziari rivelano l’anarchia dei dati al suo interno

Una lettera inviata il 17 novembre dal Irish Council for Civil Liberties (ICCL), rivela un regime di completa anarchia dei dati in Meta. Si parla di un utilizzo improprio dei dati così profondo che sarebbe impossibile per il gigante della tecnologia rispettare la nuova legge dell’UE. La lettera al vicepresidente esecutivo della Commissione europea Vestager attinge a migliaia di pagine di documenti esaminati dall’organizzazione per i diritti umani da un lungo contenzioso contro Meta nel nord della California. I documenti descrivono l’anarchia dei dati all’interno dell’azienda, in cui le persone responsabili dei sistemi non sono a conoscenza di come le altre persone

Cyberpolitica: Elon Musk riattiva su Twitter Donald Trump dopo un sondaggio

Il famigerato account Twitter di Donald Trump è stato ripristinato sabato dopo che il nuovo proprietario della piattaforma Elon Musk, ha condotto un sondaggio. Tutto questo è avvenuto pochi giorni dopo che l’ex presidente degli Stati Uniti ha annunciato un’altra candidatura alla Casa Bianca. L’account di Trump era stato bandito dalla piattaforma all’inizio dello scorso anno per il suo ruolo nell’attacco del 6 gennaio al Campidoglio degli Stati Uniti, quando dei sostenitori hanno cercato di ribaltare i risultati delle elezioni del 2020. “La gente ha parlato. Trump sarà reintegrato”, ha twittato Musk, poco dopo la fine del sondaggio Twitter di 24 ore

Un influencer di Instagram rischia 20 anni di prigione federale per aver truffato i suoi follower

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha annunciato che un influencer di Instagram che ha usato la sua popolarità per condurre campagne fraudolente si è dichiarato colpevole in un tribunale di New York il 2 novembre per aver frodato vittime per 8 milioni di dollari. Ora rischia fino a 20 anni di prigione federale. Jebara Igbara, meglio conosciuto con il suo account Instagram Jay Mazini, è stato attivo con oltre 1 milione di follower fino a marzo 2021. È stato quindi accusato di frode utilizzando criptovaluta e riciclaggio di fondi rubati.  Nel suo profilo, il truffatore ha pubblicato video in cui distribuisce

Meta licenzia dipendenti e appaltatori per aver ricevuto tangenti per la vendita di account utente

Il Wall Street Journal ha riportato che Meta ha licenziato o sanzionato più di due dozzine di dipendenti e appaltatori nell’ultimo anno che ha accusato di appropriazione indebita di account utente, in alcuni casi presumibilmente per tangenti, secondo persone informate dei fatti. Alcuni di quelli licenziati erano appaltatori che lavoravano come guardie di sicurezza presso le strutture di Meta e avevano accesso agli strumenti utilizzati da Meta per aiutare gli utenti che avevano problemi con i loro account. Il meccanismo, noto internamente come “Oops”, esiste dai primi anni di Facebook come mezzo per i dipendenti per aiutare gli utenti che conoscono che

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