
Stefano Gazzella : 5 Ottobre 2022 07:29
Autore: Stefano Gazzella
Dopo la serie di provvedimenti del Garante Privacy riguardanti l’impiego di Google analyitics con declaratoria di illiceità per il trasferimento in difetto di misure supplementari adeguate, in linea con l’orientamento che stanno seguendo le autorità di controllo europee dopo la sentenza Schrems II nei confronti di servizi erogati da parte di fornitori statunitensi, può essere lecito nutrire dei dubbi relativamente alle cc.dd.
“app di Stato” e procedere ad un controllo a riguardo. Ad esempio, andando sull’iconica app dei servizi pubblici IO è sufficiente consultare la relativa privacy policy (aggiornata a luglio 2020 nella v. 4.0) per trovare qualche riscontro piuttosto sorprendente.
CVE Enrichment Mentre la finestra tra divulgazione pubblica di una vulnerabilità e sfruttamento si riduce sempre di più, Red Hot Cyber ha lanciato un servizio pensato per supportare professionisti IT, analisti della sicurezza, aziende e pentester: un sistema di monitoraggio gratuito che mostra le vulnerabilità critiche pubblicate negli ultimi 3 giorni dal database NVD degli Stati Uniti e l'accesso ai loro exploit su GitHub.
Cosa trovi nel servizio: ✅ Visualizzazione immediata delle CVE con filtri per gravità e vendor. ✅ Pagine dedicate per ogni CVE con arricchimento dati (NIST, EPSS, percentile di rischio, stato di sfruttamento CISA KEV). ✅ Link ad articoli di approfondimento ed exploit correlati su GitHub, per ottenere un quadro completo della minaccia. ✅ Funzione di ricerca: inserisci un codice CVE e accedi subito a insight completi e contestualizzati.
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Il punto 6 dell’informativa estesa, denominato Trasferimento dati fuori dall’UE, indica che “Alcuni dei fornitori terzi di cui ci avvaliamo per alcuni servizi essenziali all’operatività dei nostri prodotti e servizi risiedono all’estero, compresi gli USA.” con indicazione dell’adozione a riguardo delle Clausole Contrattuali Standard della Commissione Europea.
Clausole che però, stando a quanto indicato da EDPB e oggetto dei provvedimenti delle autorità di controllo, sono insufficienti se non sono accompagnate dalla predisposizione di misure supplementari adeguate ed efficaci. Ed ecco che dunque i sospetti emersi trovano una conferma con un leitmotiv del tipo “Non sei tu, sono IO”. Infatti, la lista dei fornitori pubblicata consente di individuare una serie di attività svolte con il coinvolgimento diretto di un fornitore statunitense o che possano comportare un trasferimento verso gli Stati Uniti, quali:
Certo, esiste una colonna dedicata le “Garanzie adottate in tema di trasferimento dati all’estero” ma per la maggior parte dei sono indicate o “clausole contrattuali standard della Commissione Europea” o altrimenti figurano delle misure indicate come “in negoziazione”. Diventa di particolare difficoltà per l’interessato comprendere quali siano le garanzie adottate, per cui l’unico strumento cui ricorrere può essere l’esercizio di un diritto di accesso al fine di ricevere le informazioni di cui all’art. 15.2 GDPR, ovverosia: “l’esistenza di garanzie adeguate ai sensi dell’articolo 46 relative al trasferimento”.
Ma per quale motivo nonostante lo scenario che si sta delineando da settimane o addirittura mesi e che coinvolge una molteplicità di organizzazioni prosegua la scelta di questi trasferimenti è un mistero. Si spera che di fronte ad una richiesta di chiarimenti in tal senso da parte del Garante o dell’interessato non ci si ritrovi con una risposta che nella sostanza cita la celebre frase del Marchese del Grillo, per cui “IO so’ IO…”.
Stefano Gazzella
Dal 1° luglio, Cloudflare ha bloccato 416 miliardi di richieste da parte di bot di intelligenza artificiale che tentavano di estrarre contenuti dai siti web dei suoi clienti. Secondo Matthew Prince, ...

Nel 2025, le comunità IT e della sicurezza sono in fermento per un solo nome: “React2Shell“. Con la divulgazione di una nuova vulnerabilità, CVE-2025-55182, classificata CVSS 10.0, sviluppatori ...

Cloudflare torna sotto i riflettori dopo una nuova ondata di disservizi che, nella giornata del 5 dicembre 2025, sta colpendo diversi componenti della piattaforma. Oltre ai problemi al Dashboard e all...

Le spie informatiche cinesi sono rimaste nascoste per anni nelle reti di organizzazioni critiche, infettando le infrastrutture con malware sofisticati e rubando dati, avvertono agenzie governative ed ...

Nove mesi dopo la sua implementazione in Europa, lo strumento di intelligenza artificiale (IA) conversazionale di Meta, integrato direttamente in WhatsApp, sarà oggetto di indagine da parte della Com...