
Stefano Gazzella : 24 Settembre 2022 09:00
Autore: Stefano Gazzella
Più che sei personaggi in cerca d’autore, il dramma che coinvolge la maggior parte dei DPO e in numero ben maggiore è la ricerca di regole deontologiche comuni per l’esercizio della professione.
Certo, le associazioni di categoria hanno da tempo promosso presso i propri iscritti anche l’adesione ad un codice etico della professione di DPO ed esistono iniziative spontanee per la promozione di linee di condotta condivise.
Sponsorizza la prossima Red Hot Cyber Conference!Il giorno Lunedì 18 maggio e martedì 19 maggio 2026 9 maggio 2026, presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terrà la V edizione della la RHC Conference. Si tratta dell’appuntamento annuale gratuito, creato dalla community di RHC, per far accrescere l’interesse verso le tecnologie digitali, l’innovazione digitale e la consapevolezza del rischio informatico. Se sei interessato a sponsorizzare l'evento e a rendere la tua azienda protagonista del più grande evento della Cybersecurity Italiana, non perdere questa opportunità. E ricorda che assieme alla sponsorizzazione della conferenza, incluso nel prezzo, avrai un pacchetto di Branding sul sito di Red Hot Cyber composto da Banner più un numero di articoli che saranno ospitati all'interno del nostro portale. Quindi cosa stai aspettando? Scrivici subito a [email protected] per maggiori informazioni e per accedere al programma sponsor e al media Kit di Red Hot Cyber.
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
È possibile dunque estrarre dei comuni denominatori, per lo più riconducibili agli artt. 37-39 GDPR che regolano la funzione e le Linee guida WP243 adottate dal Comitato Europeo per la Protezione dei Dati (EDPB).
Uno dei principi che ricorrono maggiormente è ad esempio la serietà nell’approcciarsi all’incarico, tanto nella partecipazione alla fase di selezione che nel corso dello svolgimento dei propri compiti. Infatti, essere in grado di valutare se le proprie competenze sono adeguate e sostenere così sin da principio l’accountability – e dunque: la capacità di rendicontazione delle scelte – dell’organizzazione.
Nella propria azione ovviamente deve innanzitutto “perseguire in via primaria l’osservanza delle disposizioni del GDPR”, come espressamente richiamato dalle citate linee guida dell’EDPB e per l’effetto agire con terzietà e indipendenza nell’interesse primario del rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali e della tutela dei diritti e delle libertà fondamentali degli interessati.
Ulteriore principio che richiama lo svolgimento dei compiti è la cura di una formazione continua finalizzata al mantenimento dell’adeguatezza delle proprie competenze, con un approccio necessariamente trasversale stante le molteplici intersezioni normative nonché l’esigenza di maturare anche abilità tecniche e organizzative in parallelo per lo svolgimento efficace della funzione.
La domanda che può sorgere è: cui prodest? Insomma: avere delle regole deontologiche condivise, declinate direttamente da norma e best practices di settore, certamente reca giovamento ai DPO fornendo loro criteri orientativi per lo svolgimento dell’incarico secondo degli standard di qualità elevati.
Eppure, il beneficio non si limita a ciò dal momento che fissare tramite condivisione e pubblicazione dei codici di condotta, principi etici o deontologie giova anche alle organizzazioni che intendono ricorrere a tale figura in quanto hanno funzione di suggerire dei veri e propri parametri di selezione che possono venire adottati in tutto o in parte. Non solo: è possibile anche ricorrere a tali indicazioni per il controllo dell’operato del DPO, in modo tale da poter verificare che svolga in modo adeguato i propri compiti, sebbene sempre entro il limite della non interferenza.
Come ovvia e naturale conseguenza, anche gli interessati maggiori garanzie di tutela dalla garanzia di effettività di svolgimento di tale funzione la quale è deputata a promuovere la cultura della protezione dei dati all’interno dell’organizzazione e contribuire all’efficace attuazione dei principi fondamentali del GDPR.
Guardando ad un panorama più ampio, infine, l’adozione e condivisione di regole deontologiche può dare un beneficio al mercato della professione, che è stato vessato da un vero e proprio dumping interno per quanto riguarda competenze e valore del DPO. O almeno, così si spera.
Stefano Gazzella
Per tre giorni consecutivi, dal 19 al 22 ottobre, il Comune di Caponago è rimasto isolato dal web a causa di un insolito incidente: una volpe è finita in un pozzetto della rete telefonica, danneggia...

Un’allerta globale è stata lanciata dalla Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA) degli Stati Uniti, riguardante lo sfruttamento attivo di una falla critica di esecuzione di codice ...

Lunedì 20 ottobre, Channel 4 ha trasmesso un documentario completo condotto da un presentatore televisivo creativo integralmente dall’intelligenza artificiale. “Non sono reale. Per la prima volta...

L’ecosistema del cybercrimine russo è entrato in una fase di profonda mutazione, innescata da una combinazione di fattori: una pressione internazionale senza precedenti da parte delle forze dell’...

I ricercatori della sicurezza hanno scoperto delle vulnerabilità in un sito web della FIA che conteneva informazioni personali sensibili e documenti relativi ai piloti, tra cui il campione del mondo ...