Redazione RHC : 26 Marzo 2022 22:23
Anonymous è ovunque, questo lo sappiamo. Lavora per gli oppressi e tutela i deboli, ma è soprattutto un’icona del mondo occidentale. Ma Dietro Anonymous, in questo periodo chi c’è?
Quanti di voi si sono posti questa domanda nell’ultimo periodo? Dietro alla maschera di Guy Fawkes ci potrebbe nascondere chiunque. le intelligence dei paesi, i gruppi criminali, ovviamente gli hacktivisti e molti e molti script kiddies armati di solo DDoS.
D’altra parte, in un periodo come questo dove il cyberspace è divenuto a tutti gli effetti uno spazio del conflitto, tutti possono scendere in campo muniti di skill e di un portatile e di una connessione ad internet e dire la loro.
Scarica Gratuitamente Byte The Silence, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber
«Il cyberbullismo è una delle minacce più insidiose e silenziose che colpiscono i nostri ragazzi. Non si tratta di semplici "bravate online", ma di veri e propri atti di violenza digitale, capaci di lasciare ferite profonde e spesso irreversibili nell’animo delle vittime. Non possiamo più permetterci di chiudere gli occhi».
Così si apre la prefazione del fumetto di Massimiliano Brolli, fondatore di Red Hot Cyber, un’opera che affronta con sensibilità e realismo uno dei temi più urgenti della nostra epoca.
Distribuito gratuitamente, questo fumetto nasce con l'obiettivo di sensibilizzare e informare. È uno strumento pensato per scuole, insegnanti, genitori e vittime, ma anche per chi, per qualsiasi ragione, si è ritrovato nel ruolo del bullo, affinché possa comprendere, riflettere e cambiare.
Con la speranza che venga letto, condiviso e discusso, Red Hot Cyber è orgogliosa di offrire un contributo concreto per costruire una cultura digitale più consapevole, empatica e sicura.
Contattaci tramite WhatsApp al numero 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure alla casella di posta [email protected]
Negli ultimi giorni abbiamo assistito ad un aumento delle organizzazioni colpite, in quanto stavamo assistendo ad una leggera flessione soprattutto del ransomware verso i bersagli italiani. Nell’attacco informatico alle Ferrovie dello Stato, come abbiamo riportato, la matrice è stata puramente da cybercrime da profitto, ma prima di conoscere i retroscena, ci siamo subito posti la domanda se fosse l’inizio di una serie di rappresaglie verso le infrastrutture critiche dello stato.
Questo perché circa una settimana fa, Vladimir Putin, a causa della posizione della politica italiana e delle sanzioni, ha minacciato il nostro paese con “conseguenze irreversibili”.
Ma come fa uno stato nazionale come la Federazione Russa ad attaccare un altro stato, senza essere colluso nelle rappresaglie?
Una possibile strategia è utilizzare le cybergang criminali.
Come sappiamo, molte cybergang impegnate nel Ransomware as a Service, hanno i loro direttivi all’interno della Federazione Russa, anche se i gruppi affiliati possono essere dislocati in qualsiasi parte del pianeta che si muovono generalmente per profitto e meno per gli ideali.
Pertanto, quale maniera più semplice, visto che i direttivi delle cybergang sono in contatto con i gruppi National State che alloro volta riportano al Cremlino (Come abbiamo visto recentemente nei colloqui tra Stern, Professor del direttivo di Conti i membri di Cozy Beer), invocare rappresaglie di massa verso gli stati ostili?
Inoltre, la Russia, qualora venisse accusata di essere collusa con la cyber gang criminali potrebbe rispondere che è contro il cybercrime da profitto, ed infatti nel vertice con Biden dello scorso anno, sono state prese delle decisioni severe contro questa piaga della criminalità informatica dove nei limiti del possibile, la Russia è riuscita ad avere i suoi successi, come l’arresto dei membri del collettivo di estorsionisti REvil che oggi sono a spasso dopo aver passato qualche settimana in prigione.
Nella guerra informatica, come sempre abbiamo riportato su queste pagine, risulta difficile attribuire una azione di guerra informatica ad uno specifico paese, in quanto esistono avanzate forme di deception e di “false flag” che introducono sempre la parola “potrebbe” o “con buone probabilità” davanti ad ogni affermazione.
La zona grigia consente a tutte le nazioni di raggiungere i propri scopi senza dover figurare in prima persona come i mandanti di una operazione criminale e probabilmente, dopo tutto quello che è successo (e non ultimo il caso kaspersky), potrebbe consumarsi, qualora la situazione e la posizione dell’Italia rimanga questa, proprio questo.
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