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Tag: esxi

LockBit 5.0 — il ransomware cross-platform che punta agli hypervisor

A settembre 2025 è emersa una nuova incarnazione del noto ransomware LockBit, denominata LockBit 5.0. Non è solo un “aggiornamento”: è un adattamento operativo pensato per essere rapido, meno rumoroso e più impattante sulle infrastrutture virtualizzate. La caratteristica che va sottolineata fin da subito è che la 5.0 è cross-platform: sono stati identificati campioni per Windows, Linux e VMware ESXi — il che amplia la superficie d’attacco e richiede coordinamento tra team diversi (endpoint, server, virtualizzazione). Che cosa cambia La catena d’attacco resta la stessa, ma LockBit 5.0 la porta avanti più velocemente e con accorgimenti pensati per ridurre al minimo le

Il Gruppo Warlock: nuovo attore nel mercato dei ransomware

Il gruppo Warlock, noto anche come Storm-2603 e GOLD SALEM, è passato dall’essere un nuovo arrivato a un attore di spicco nel mercato dei ransomware in pochi mesi. I ricercatori di Sophos riferiscono che l’attività del gruppo è iniziata a marzo 2025 e che a settembre aveva già creato un proprio portale di fuga di dati, “Warlock Client Data Leak Show”, dove sono state pubblicate 60 vittime. Gli aggressori operano in tutto il mondo, colpendo piccole agenzie governative e aziende commerciali a multinazionali in Nord e Sud America ed Europa. Warlock ricevette particolare attenzione dopo gli incidenti di agosto: i criminali si

Fire Ant all’attacco: come un bug in vCenter apre le porte all’inferno IT

Sygnia segnala che il vettore di attacco iniziale di Fire Ant CVE-2023-34048, sfrutta la vulnerabilità di scrittura fuori dai limiti nell’implementazione del protocollo DCERPC di vCenter Server che consente l’esecuzione di codice remoto non autenticato. I ricercatori di sicurezza hanno identificato arresti anomali sospetti del processo ‘vmdird‘ sui server vCenter, indicando lo sfruttamento di questa vulnerabilità critica. Dopo aver ottenuto la compromissione, gli autori della minaccia implementano strumenti sofisticati, tra cui lo script open source vCenter_GenerateLoginCookie.py, per falsificare i cookie di autenticazione e aggirare i meccanismi di accesso. Gli aggressori raccolgono sistematicamente le credenziali vpxuser, ovvero account di sistema creati automaticamente da

VMware risolve 4 vulnerabilità critiche scoperte a Pwn2Own Berlin2025

VMware ha risolto quattro vulnerabilità in ESXi, Workstation, Fusion e Tools che erano state utilizzate come exploit zero-day nella competizione di hacking Pwn2Own Berlin 2025 tenutasi a maggio. Le vulnerabilità consentivano agli aggressori di eseguire comandi sul sistema host dall’interno di una macchina virtuale, rappresentando una seria minaccia per la sicurezza dell’infrastruttura di virtualizzazione. Tre delle quattro vulnerabilità hanno ricevuto un punteggio di gravità elevato, pari a 9,3 su 10. Tutte e tre hanno consentito ai programmi in esecuzione all’interno della macchina virtuale di ottenere la capacità di eseguire codice sul sistema principale. VMware non offre soluzioni alternative: le minacce possono essere

Exploit Zeroday per VMware ESXi in vendita sul Dark Web per 150.000 dollari

Un presunto exploit zero-day per VMware ESXi è apparso nei forum underground, offerto da un criminale informatico noto come “Vanger“. Secondo le informazioni trapelate, l’exploit consentirebbe l’evasione dalla macchina virtuale (VM Escape), una delle minacce più critiche per gli ambienti virtualizzati. Il prezzo? 150.000 dollari. Ma è reale o un ennesimo tentativo di frode? Il pericolo del VM Escape Se autentico, questo exploit potrebbe consentire agli attaccanti di bypassare il livello di isolamento garantito dall’hypervisor ESXi, compromettendo il sistema host e le altre VM in esecuzione sullo stesso server. Ciò significa accesso non autorizzato ai dati sensibili, diffusione di malware e possibilità

Un Bug di VMware ESXi è Sfruttato attivamente da Attori Malevoli

Una vulnerabilità  in VMware ESXi permetterebbe ad attori malintenzionati di elevare i propri privilegi da un accesso limitato ad un controllo amministrativo completo dell’hypervisor. Panoramica della vulnerabilità VMWare ha predisposto delle azioni di mitigazione atte a contrastare la vulnerabilità identificata con   CVE-2024-37085 avente CVSS3 pari a 6.8 che permetterebbe agli attaccanti di elevare i propri privilegi da un accesso limitato ad un controllo amministrativo completo dell’hypervisor. Dalle informazioni di threath intelligence tale vulnerabilità è attivamente sfruttata in rete ed è stata utilizzata da APT come Storm-0506, Storm-1175, Octo Tempest e Manatee Tempest per installare software dannoso sui sistemi vulnerabili. Lo sfruttamento di tale vulnerabilità risulta

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