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Tag: Protezione dati

Estensioni AI per browser? C’è troppa insicurezza: il rischio ricade ancora nella consapevolezza degli utenti!

Anthropic ha lanciato l’allarme contro una nuova minaccia legata alle estensioni “intelligenti” dei browser: i siti web possono infiltrarsi in comandi nascosti che un agente di intelligenza artificiale eseguirà senza pensarci. Anthropic ha rilasciato una versione di ricerca dell’estensione Claude per Chrome e ha pubblicato contemporaneamente i risultati di test interni: quando vengono eseguiti in un browser, i modelli sono soggetti a iniezioni di comandi nel 23,6% dei casi di test senza protezione. Questi dati hanno acceso un dibattito sulla sicurezza dell’integrazione di agenti di intelligenza artificiale autonomi nei browser web. L’estensione apre una barra laterale con contesto costante di ciò che

Phishing su Teams: almeno l’hacker risponde più veloce del vero help desk!

Negli ultimi mesi, come anticipato più volte su Red Hot Cyber, è emerso un nuovo fronte nello scenario del phishing aziendale: attacchi tramite Microsoft Teams in cui i malintenzionati si spacciano per personale IT o help desk. Approfittando delle funzionalità base della piattaforma, come la comunicazione esterna consentita per default, gli aggressori ingaggiano gli utenti con messaggi, chiamate o richieste di condivisione schermo, spesso inserendosi in modo insospettabile nella chat di Teams. L’efficacia di queste tattiche è cresciuta parallelamente all’adozione diffusa di Teams come strumento primario di lavoro collaborativo. I danni possono concretizzarsi quando la vittima, convinta di aiutare un tecnico interno,

E’ Cyber Shock Globale! Gli 007 di Pechino si infiltrano e compromettono le dorsali Internet di tutto il mondo

Gli Stati Uniti e diversi Paesi alleati hanno lanciato un allarme congiunto sulla crescente offensiva cibernetica condotta da attori sponsorizzati dalla Repubblica Popolare Cinese. Secondo una nuova Cybersecurity Advisory pubblicata dall’FBI, dalla CISA, dalla NSA e da numerose agenzie di sicurezza di Europa e Asia, i gruppi APT di Pechino stanno compromettendo reti e infrastrutture critiche a livello globale, con l’obiettivo di alimentare un vasto sistema di spionaggio. L’operazione non si limita al cyberspazio americano: sono stati segnalati attacchi mirati anche in Canada, Australia, Regno Unito, Germania, Giappone e in altri Paesi partner, con una particolare attenzione verso il settore governativo, i

I gestori di password più diffusi, tra cui LastPass, 1Password e Bitwarden sono vulnerabili al clickjacking

Un esperto di sicurezza ha scoperto che sei dei gestori di password più diffusi, utilizzati da decine di milioni di persone, sono vulnerabili al clickjacking, un fenomeno che consente agli aggressori di rubare credenziali di accesso, codici di autenticazione a due fattori e dati delle carte di credito. Il problema è stato segnalato per la prima volta dal ricercatore indipendente Marek Tóth, che ha presentato un rapporto sulle vulnerabilità alla recente conferenza di hacker DEF CON 33. Le sue scoperte sono state successivamente confermate dagli esperti di Socket, che hanno contribuito a informare i fornitori interessati e a coordinare la divulgazione pubblica

Storm-0501: Quando il Ransomware si sposta nel Cloud

Microsoft lancia l’allarme: il gruppo di cybercriminali Storm-0501 si è evoluto. Niente più attacchi “classici” alle macchine on-premise, niente più ransomware che cripta file locali. Ora la minaccia si sposta direttamente sopra di noi, nel cloud, là dove molte aziende pensavano di essere al sicuro. Il passaggio è epocale: non servono più gli eseguibili malevoli che infettano server e PC. Storm-0501 oggi sfrutta le stesse funzionalità native del cloud per fare il lavoro sporco. Si parla di: Il risultato? Una pressione feroce, che non passa per il solito “decryptor a pagamento”, ma per un ricatto diretto: o paghi, o i tuoi dati

Tentativo di phishing contro PagoPA? Ecco come ho fatto chiudere in 3 ore il sito malevolo

Grazie alla nostra community recentemente sono venuto a conoscenza di un tentativo di phishing contro PagoPA e ho deciso di fare due cose. Per prima cosa attivarmi in prima persona per arrecare un danno alla campagna ed ai suoi autori. Come seconda, scrivere questo articolo per condividere con la community quello che ho fatto, sperando di riuscire a sensibilizzare più persone ad agire spiegando la strategia e la metodologia che ho adottato Come possiamo vedere l’email risulta molto scarna di contenuti facendo riferimento ad un non meglio specificato “biglietto”, il che suggerisce una doppia strategia da parte dell’attaccante, da un lato utilizza

Garante Privacy: il “guasto informatico” non scusa la mancata risposta all’interessato

Quando si manca nella gestione di una richiesta di accesso ai propri dati personali da parte di un interessato, invocare un “guasto informatico” è una scusante che giustifica in modo analogo a quella del cane che ha mangiato i compiti. Questo è quello che, volendo essere prosaici, emerge dal provv. n. 277 del 29 aprile 2025 del Garante Privacy che ha avuto inizio con una richiesta e un reclamo da parte dell’interessato e si è concluso con la constatazione della violazione degli artt. 12 e 15 GDPR e l’applicazione di una sanzione pecuniaria di 2000 euro. Certo, il riscontro alla fine è

Un devastante Attacco informatico paralizza la rete governativa del Nevada

La rete governativa del Nevada è rimasta paralizzata dopo un incidente avvenuto nelle prime ore del mattino del 24 agosto. L’attacco ha reso inoperativa l’infrastruttura IT dello Stato e costretto la maggior parte degli uffici a chiudere al pubblico. Restano operativi solo i servizi essenziali e i dipendenti coinvolti in processi critici. L’ufficio del governatore ha riferito che, da quando è stato rilevato l’incidente, gli specialisti hanno lavorato 24 ore su 24 per ripristinare il servizio. Sono stati utilizzati percorsi temporanei e soluzioni alternative per mantenere l’accesso a diverse risorse. Allo stesso tempo, le autorità sottolineano che l’obiettivo principale non è la

Garante Privacy: non si scherza sul budget per la sicurezza dei dati personali.

Una sintesi essenziale del principio che si può estrarre dal provv. n. 271 del 29 aprile 2025 dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali potrebbe essere: no budget? non parti! Ovviamente con il trattamento, perché per andare in vacanza o in altri luoghi (che è bene non precisare) c’è sempre tempo. Per capire meglio questo principio di carattere generale e la sua applicazione pratica, bisogna unzippare il provvedimento che inizia con un data breach e (spoiler!) si conclude con una sanzione di 30 mila euro “per la molteplice violazione degli artt. 5, par. 1, lett. f), e 32, par. 1, del

Microsoft sotto Accusa! Un bug critico in M365 Copilot scatena la polemica

Mentre Microsoft sta promuovendo la sua linea di prodotti Copilot basata sull’intelligenza artificiale per rendere gli utenti più produttivi e pratici, è stata scoperta una falla preoccupante in M365 che mina le fondamenta della sicurezza e della trasparenza legale. Il problema è che Copilot è riuscito ad accedere ai file degli utenti senza lasciare alcuna traccia nei registri di controllo, e Microsoft non ha provveduto a informare i clienti. La vulnerabilità è stata scoperta per caso: il 4 luglio, un ricercatore di sicurezza di Pistachio ha notato che, utilizzando Copilot per recuperare un riepilogo da un file, la richiesta veniva visualizzata correttamente

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