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Tag: Sicurezza digitale

Responsible Disclosure si Stato: il Portogallo avvia questa rivoluzione nella PA

Era febbraio 2023 quando su queste pagine parlammo dell’esigenza, in ambito italiano, di avviare un responsible disclosure di Stato, una cornice normativa chiara che permettesse agli hacker etici di segnalare vulnerabilità senza il timore di incorrere in responsabilità penali. All’epoca lo CSIRT Italia dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale ricordò ad un ricercatore di sicurezza che, secondo la normativa vigente, qualsiasi attività di scansione o test invasivo su sistemi informatici è da considerarsi penalmente rilevante se non espressamente autorizzata dal titolare del sistema. Questa posizione, seppur pienamente conforme al quadro legislativo attuale, stride con la realtà operativa e con la pressione costante esercitata

Supply Chain Digitale: perché un fornitore può diventare un punto critico

L’aumento esponenziale dell’interconnessione digitale negli ultimi anni ha generato una profonda interdipendenza operativa tra le organizzazioni e i loro fornitori di servizi terzi. Questo modello di supply chain digitale, se da un lato ottimizza l’efficienza e la scalabilità, dall’altro introduce un rischio sistemico critico: una vulnerabilità o un fallimento in un singolo nodo della catena può innescare una serie di conseguenze negative che mettono a repentaglio l’integrità e la resilienza dell’intera struttura aziendale. Il recente attacco verso i sistemi di myCicero S.r.l., operatore di servizi per il Consorzio UnicoCampania, rappresenta un caso emblematico di tale rischio. La notifica di data breach agli

Ricerca Veeam sull’applicazione della normativa DORA: il 96% delle aziende finanziarie in EMEA non è pronto

A nove mesi dall’entrata in vigore del Digital Operational Resilience Act (DORA), il settore finanziario europeo si trova di fronte a una sfida cruciale: garantire una resilienza dei dati all’altezza delle nuove normative. Secondo un recente sondaggio di Veeamcondotto da Censuswide, il 96% delle organizzazioni finanziarie in EMEA ammette che il proprio livello di resilienza non è ancora sufficiente per soddisfare i requisiti imposti dal regolamento europeo. La normativa DORA, entrata in vigore a gennaio 2025, nasce con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza digitale e la continuità operativa delle istituzioni finanziarie, in un contesto in cui le minacce informatiche sono sempre più

L’Europa si ribella: “Basta Microsoft”. Il Parlamento punta alla sovranità tecnologica

Un gruppo di membri del Parlamento europeo hanno chiesto di abbandonare l’uso interno dei prodotti Microsoft e di passare a soluzioni europee. La loro iniziativa nasce dalle crescenti preoccupazioni circa la dipendenza delle infrastrutture chiave dalle grandi aziende americane e i potenziali rischi per la sicurezza digitale dell’UE. Gli autori dell’appello ritengono che le istituzioni europee debbano dare l’esempio di indipendenza tecnologica e guidare la transizione verso le proprie piattaforme. Il documento, che sarà consegnato alla Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metzola, elenca 38 firmatari di diversi gruppi politici. Insistono sulla necessità di eliminare gradualmente non solo il software Microsoft, ma anche

Pubblicato gratuitamente un database con 3,8 milioni di record di cittadini italiani

Un nuovo database contenente informazioni personali di cittadini italiani è comparso online poche ore fa. A pubblicarlo è stato un utente con nickname Cetegus, membro del noto forum underground DarkForums, che ha annunciato la disponibilità gratuita del dump denominato “Italian Consumers 3.8m”. Il database contiene PII (Personally Identifiable Information), in italiano “dati personali identificabili”, ovvero qualsiasi informazione che può identificare direttamente o indirettamente una persona fisica. Disclaimer: Questo rapporto include screenshot e/o testo tratti da fonti pubblicamente accessibili. Le informazioni fornite hanno esclusivamente finalità di intelligence sulle minacce e di sensibilizzazione sui rischi di cybersecurity. Red Hot Cyber condanna qualsiasi accesso non

Un’estensione AI di VS Code trasforma il tuo PC in un ostaggio digitale

I ricercatori di Secure Annex hanno trovato un’estensione dannosa nel catalogo delle estensioni di Visual Studio Code Marketplace per VS Code, dotata di funzionalità ransomware di base. A quanto pare, il malware è stato scritto utilizzando il Vibe coding e la sua funzionalità dannosa è chiaramente indicata nella descrizione. L’estensione sarebbe stata pubblicata con il nome susvsex da un autore soprannominato suspublisher18. La descrizione e il file README descrivono chiaramente due funzioni chiave dell’estensione: il caricamento di file su un server remoto e la crittografia di tutti i file sul computer della vittima tramite AES-256-CBC. Gli analisti riportano che il malware è

La cybersicurezza è democratica: lo stesso virus colpisce multinazionali e casalinghe

Lo stesso malware che ieri bloccava i server di una grande banca oggi cripta le foto della signora Pina sul suo PC di casa. Come? Con un innocuo messaggio WhatsApp, inviato dal nipote, la cui moglie lavora proprio in quell’istituto di credito, che ha preso lo stesso virus sul PC aziendale che si è diffuso automaticamente. Questa storia non è una fiaba ma la cruda realtà che dimostra una verità scomoda: la cybersecurity è profondamente democratica. Le minacce non fanno distinzioni, colpiscono multinazionali e casalinghe, grandi aziende e singoli individui, sfruttando l’anello più debole della catena: il fattore umano. Le organizzazioni non

Presunto Data Leak da EY: 4 TB di Backup SQL Esposti su Cloud Azure

Negli ultimi giorni il presunto data leak di Ernst & Young (EY) è diventato uno dei temi più discussi nel panorama della cybersecurity internazionale. Ho deciso di ricostruire la vicenda passo dopo passo, partendo dalle evidenze tecniche condivise da Recorded Future e dall’analisi di Neo Security, per capire non solo come è avvenuta l’esposizione, ma anche cosa può insegnarci sul controllo degli asset digitali in ambienti cloud complessi come quelli di EY. Il file, in formato .BAK, era raggiungibile senza autenticazione e potrebbe aver contenuto informazioni sensibili, come chiavi API, credenziali di servizio e token di autenticazione. Recentemente si sono verificati episodi di blocchi riguardanti AWS e Microsoft Azure, a causa

La corsa alla cybersicurezza è partita e l’Italia corre con le scarpe legate

Negli ultimi anni la cybersecurity è balzata in cima all’agenda di imprese, istituzioni e pubblica amministrazione. Ma se guardiamo ai numeri, l’Italia sembra ancora correre con le scarpe legate: investe circa lo 0,12% del PIL in sicurezza digitale, meno della metà di Francia e Germania e appena un terzo rispetto a Regno Unito e Stati Uniti (fonti: Rapporto Clusit 2025, DeepStrike Cybersecurity Spend Report 2025). Questo budget ridotto si traduce in un parco strumenti spesso vecchio e polveroso, incapace di tenere il passo con la mole e la complessità degli attacchi. Il Rapporto Clusit 2025 fotografa una realtà che non lascia spazio

Quale sarà l’e-commerce italiano basato su Magento che presto sarà violato?

Un nuovo post sul dark web mette in vendita l’accesso amministrativo a un negozio online italiano basato su Magento. Prezzo: 200 dollari. Clienti e ordini in chiaro, e un rischio enorme per la sicurezza digitale delle aziende italiane. Un annuncio pubblicato da un utente con nickname “kazu” su un forum underground sta circolando nelle ultime ore. Nel post, l’autore mette in vendita l’accesso al pannello di amministrazione di un e-commerce italiano – completo di dashboard, clienti, ordini e analytics – a soli 200 dollari. Il venditore afferma che il sito compromesso conta 15.145 clienti registrati, 28.500 ordini e oltre 1,6 milioni di

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