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Il BYOVD sempre più utilizzato per disabilitare gli AV/EDR. Avast, McAfee, Sophos nel mirino

Il BYOVD sempre più utilizzato per disabilitare gli AV/EDR. Avast, McAfee, Sophos nel mirino

Redazione RHC : 26 Novembre 2024 18:36

Gli specialisti di Trellix hanno rilevato una nuova campagna dannosa che sfrutta il vecchio e vulnerabile driver anti-rootkit di Avast (Avast Anti-Rootkit). Gli aggressori utilizzano le tattiche BYOVD (Bring Your Own Vulnerable Driver) per eludere il rilevamento e disabilitare i componenti di sicurezza.

Il malware, che installa il driver vulnerabile sui sistemi delle vittime, è una variante del malware AV Killer. Viene fornito con un elenco codificato contenente i nomi di 142 processi di sicurezza associati a soluzioni di vari produttori.

Poiché il vecchio driver Avast può essere eseguito a livello di kernel, fornisce agli aggressori l’accesso a parti critiche del sistema operativo e consente inoltre al malware di interrompere i processi.




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Secondo gli esperti di Trellix, parte del malware (vale a dire il file kill-floor.exe) colloca il driver vulnerabile ntfs.bin nella cartella utente predefinita di Windows. Il malware crea quindi il servizio aswArPot.sys utilizzando Service Control (sc.exe) e registra il driver.

Il malware controlla quindi un elenco di 142 processi associati a vari strumenti di sicurezza e cerca corrispondenze in diverse istantanee dei processi attivi sul sistema. Se viene trovata una corrispondenza, il malware crea un handle per collegarsi al driver Avast installato e utilizza l’API DeviceIoControl per emettere i comandi IOCTL necessari e interrompere il processo.

Il malware attacca i processi di molte soluzioni di sicurezza, inclusi i prodotti di McAfee, Symantec (Broadcom), Sophos, Avast, Trend Micro, Microsoft Defender, SentinelOne, ESET e BlackBerry. Disabilitandoli, il malware è in grado di eseguire liberamente azioni dannose senza generare avvisi o temere il blocco.

Vale la pena notare che questo particolare driver Avast è stato precedentemente sfruttato dagli aggressori. Ad esempio, all’inizio del 2022, i ricercatori sulla sicurezza informatica hanno riportato che AvosLocker utilizzava tattiche simili. E nel 2021, il driver anti-rootkit Avast ha sfruttato il ransomware Cuba.

Più o meno nello stesso periodo, gli esperti di SentinelLabs hanno scoperto due vulnerabilità (CVE-2022-26522 e CVE-2022-26523) che esistevano dal 2016. Questi bug hanno permesso agli aggressori di aumentare i propri privilegi sul sistema di destinazione e di sfuggire alla sandbox. Di conseguenza, gli sviluppatori Avast sono stati informati di questi problemi e la società ha risolto i bug nel dicembre 2021.

Redazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

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