
Redazione RHC : 27 Dicembre 2024 10:15
Il gruppo di hacker APT29 (Midnight Blizzard) ha lanciato una massiccia campagna utilizzando 193 server proxy per attacchi man-in-the-middle (MiTM) tramite Remote Desktop Protocol (RDP ). Lo scopo degli attacchi è rubare dati, account e installare malware.
Per eseguire attacchi MiTM, i Red Team utilizzano lo strumento PyRDP, che consente di scansionare i file system delle vittime, estrarre dati in background e avviare in remoto applicazioni dannose in un ambiente compromesso.
Trend Micro sta monitorando le attività di un gruppo chiamato “Earth Koshchei” e riferisce che gli attacchi sono mirati a organizzazioni governative e militari, missioni diplomatiche, società IT, fornitori di servizi cloud, società di telecomunicazioni e sicurezza informatica. La campagna si rivolge a organizzazioni negli Stati Uniti, Francia, Australia, Ucraina, Portogallo, Germania, Israele, Grecia, Turchia e Paesi Bassi.
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Il metodo di attacco prevede di indurre gli utenti a connettersi a falsi server RDP creati dopo aver eseguito un file ricevuto tramite e-mail di phishing. Una volta stabilita una connessione, le risorse del sistema locale (dischi, reti, appunti, stampanti e dispositivi I/O) diventano disponibili agli aggressori.
Il rapporto Trend Micro rivela i dettagli dell’infrastruttura, che comprende 193 server proxy RDP che reindirizzano le connessioni a 34 server controllati dagli aggressori. Ciò consente agli hacker di dirottare le sessioni RDP utilizzando PyRDP. I criminali informatici possono registrare le credenziali in testo non crittografato o come hash NTLM, rubare dati dagli appunti e dai file system ed eseguire comandi tramite la console o PowerShell.
Gli esperti notano che la tecnica è stata descritta per la prima volta nel 2022 da Mike Felch, il che potrebbe aver ispirato APT29 a utilizzarla. Una volta stabilita la connessione, il server falso imita il comportamento di un server RDP legittimo, consentendo agli aggressori di inserire script dannosi, modificare le impostazioni di sistema e manipolare il file system della vittima.
Tra le configurazioni dannose ce n’è una che invia all’utente una falsa richiesta di connessione ad AWS Secure Storage Stability Test, creando l’impressione di un processo legittimo e fuorviando l’utente.

Per mascherare gli attacchi, gli aggressori utilizzano servizi VPN commerciali che pagano in criptovaluta, nodi di uscita TOR e servizi proxy che utilizzano gli indirizzi IP di altri utenti. Tali misure rendono difficile risalire ai reali indirizzi IP dei server dannosi.
Gli esperti sottolineano che prevenire gli attacchi richiede maggiore attenzione alle e-mail di phishing inviate da indirizzi legittimi precedentemente compromessi. Si consiglia di utilizzare connessioni RDP solo con server attendibili ed evitare di eseguire applicazioni ricevute tramite posta elettronica.
Redazione
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