Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

Gli hacker cinesi di Velvet Ant utilizzano gli exploit sugli apparati Cisco per infiltrarsi nelle reti aziendali

Redazione RHC : 23 Agosto 2024 19:56

All’inizio del 2024, il gruppo cinese Velvet Ant ha approfittato di una vulnerabilità ZeroDay recentemente corretta negli switch Cisco per ottenere il controllo dei dispositivi e aggirare i sistemi di rilevamento delle minacce.

La vulnerabilità CVE-2024-20399 (punteggio CVSS 6,7) ha consentito agli aggressori di implementare malware unici e ottenere un ampio controllo sul sistema infetto, rendendo più semplice sia il furto dei dati che il mantenimento dell’accesso.

Secondo Sygnia, Velvet Ant ha utilizzato un exploit per eseguire comandi arbitrari su Linux in esecuzione sotto la shell NX-OS. Per portare a termine con successo l’attacco, i criminali informatici avevano bisogno di credenziali di amministratore valide per accedere alla console di gestione dello switch.


Vuoi diventare un esperto del Dark Web e della Cyber Threat Intelligence (CTI)?
Stiamo per avviare il corso intermedio in modalità "Live Class", previsto per febbraio.
A differenza dei corsi in e-learning, disponibili online sulla nostra piattaforma con lezioni pre-registrate, i corsi in Live Class offrono un’esperienza formativa interattiva e coinvolgente.
Condotti dal professor Pietro Melillo, le lezioni si svolgono online in tempo reale, permettendo ai partecipanti di interagire direttamente con il docente e approfondire i contenuti in modo personalizzato. Questi corsi, ideali per aziende, consentono di sviluppare competenze mirate, affrontare casi pratici e personalizzare il percorso formativo in base alle esigenze specifiche del team, garantendo un apprendimento efficace e immediatamente applicabile.

Contattaci tramite WhatsApp al 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure scriviti alla casella di posta [email protected]



Supporta RHC attraverso:
  • L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
  • Ascoltando i nostri Podcast
  • Seguendo RHC su WhatsApp
  • Seguendo RHC su Telegram
  • Scarica gratuitamente "Dark Mirror", il report sul ransomware di Dark Lab


  • Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.


    Gli specialisti di Sygnia hanno attirato per la prima volta l’attenzione sul gruppo Velvet Ant come parte di una campagna pluriennale diretta contro una certa organizzazione nell’Asia orientale. Durante la campagna, Velvet Ant ha utilizzato dispositivi F5 BIG-IP legacy per creare un accesso persistente a un ambiente compromesso.

    La scoperta dello sfruttamento latente della vulnerabilità CVE-2024-20399 è avvenuta all’inizio di luglio, spingendo Cisco a rilasciare aggiornamenti di sicurezza per risolvere il problema. Il gruppo Velvet Ant ha dimostrato un elevato livello di competenza tecnica e la capacità di adattare i propri metodi, passando dall’infezione di nuovi sistemi Windows a server e dispositivi di rete legacy, eludendo così il rilevamento.

    Secondo gli esperti di Sygnia, il passaggio all’utilizzo di dispositivi di rete interni è una nuova tattica per aggirare i sistemi di sicurezza. L’ultima catena di attacchi ha coinvolto l’hacking di uno switch Cisco sfruttando la vulnerabilità CVE-2024-20399, l’esecuzione di operazioni di ricognizione e l’esecuzione di uno script dannoso, che alla fine ha portato al lancio di una backdoor.

    Il malware, soprannominato VELVETSHELL, è una combinazione di due strumenti open source: la backdoor Unix Tiny SHell e l’utilità proxy 3proxy. Il malware si nasconde a livello del sistema operativo e consente di eseguire comandi arbitrari, scaricare e caricare file e stabilire tunnel del traffico di rete.

    Le azioni di Velvet Ant evidenziano l’alto grado di rischio associato all’uso di apparecchiature e applicazioni di terze parti su una rete aziendale. Questi dispositivi sono spesso una “scatola nera” perché sono in gran parte nascosti all’utente, rendendoli un potenziale bersaglio per gli aggressori.

    Redazione
    La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

    Lista degli articoli

    Articoli in evidenza

    Dopo Darcula arriva Magic Mouse: il nuovo incubo del phishing ruba 650.000 carte al mese
    Di Redazione RHC - 14/08/2025

    Dopo la chiusura della piattaforma di phishing Darcula e del software Magic Cat utilizzato dai truffatori, la soluzione Magic Mouse ha guadagnato popolarità tra i criminali. Secondo gli specialis...

    Backdoor in xz Utils: 35 immagini Docker Hub ancora infette
    Di Redazione RHC - 14/08/2025

    Gli analisti di Binarly hanno trovato almeno 35 immagini su Docker Hub ancora infette da una backdoor che ha penetrato xz Utils l’anno scorso. I ricercatori hanno avvertito che questo potrebbe ...

    Microsoft Office, tre vulnerabilità critiche: aggiornare subito è obbligatorio
    Di Redazione RHC - 14/08/2025

    Tre gravi vulnerabilità di Microsoft Office, che potrebbero permettere agli aggressori di eseguire codice remoto sui sistemi colpiti, sono state risolte da Microsoft con il rilascio di aggiorname...

    L’AI che si programma da sola: il 2025 potrebbe segnare una svolta per i programmatori
    Di Carlo Denza - 14/08/2025

    Dalle macchine che apprendono a quelle che si auto migliorano: il salto evolutivo che sta riscrivendo il codice del futuro Mentre leggete questo articolo, molto probabilmente, in un data center del mo...

    Arriva Charon Ransomware. Supera EDR, è Stealth e strizza l’occhio ai migliori APT
    Di Redazione RHC - 13/08/2025

    Trend Micro ha rilevato un attacco mirato ai settori governativo e aeronautico in Medio Oriente, utilizzando un nuovo ransomware chiamato Charon. Gli aggressori hanno utilizzato una complessa catena d...