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Tag: dark web

Arrestato un medico torinese per produzione di materiale pedopornografico

La Polizia di Stato, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP di Torino, ha proceduto all’arresto di un quarantenne medico torinese indagato per produzione di contenuti multimediali realizzati mediante sfruttamento di minori e detenzione di ingente quantitativo di materiale pedopornografico scaricato in rete. Le contestazioni dell’Autorità Giudiziaria giungono al termine di una complessa attività di indagine, durata più di 2 anni, curata dal CNCPO del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica, con la collaborazione del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Torino, che ha consentito di accertare le diverse condotte tenute dall’indagato per un arco temporale

BreachForums torna online! 7,3 milioni di post e 340k utenti ripristinati

le piante infestanti, se non vengono estirpate dalle radici rinasceranno, molto più vigorose di prima. Questo è il cybercrime e questa è la nuova rinascita, la quinta in assoluto dalle radici di RaidForums! BreachForums, il noto forum di discussione sulla criminalità informatica scomparso dalla clearnet dopo un sequestro da parte delle forze dell’ordine, è tornato online questa settimana. A guidare il rilancio sarebbero gli stessi amministratori originali, che hanno riportato attivo l’intero archivio storico: account utente, messaggi privati e reputazioni sono rimasti intatti. Infatti, le vecchie coppie di credenziali (username e password) risultano nuovamente funzionanti, segno che l’intero database è stato ripristinato

I Mostri sono stati puniti! GreySkull: 18 condanne e 300 anni di carcere per i pedofili

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha segnalato lo smantellamento di quattro piattaforme darknet utilizzate per la distribuzione di materiale pedopornografico. Contemporaneamente, un diciottesimo partecipante al caso, che aveva partecipato alla gestione di queste risorse, è stato condannato. Come osservato dal direttore dell’FBI Kash Patel, l’operazione è stata uno degli attacchi più massicci contro le reti per lo sfruttamento online dei minori. Ha sottolineato che le forze dell’ordine non solo hanno distrutto l’infrastruttura digitale, ma hanno anche ottenuto la punizione di figure chiave, dimostrando che l’anonimato in rete non esonera dalle responsabilità. L’operazione speciale, denominata GreySkull, ha già portato a 18

Banner di sequestro del dominio XSS.IS con loghi BL2C, SBU ed Europol

XSS.IS messo a tacere! Dentro l’inchiesta che ha spento uno dei bazar più temuti del cyber‑crime

Immagina di aprire, come ogni sera, il bookmark del tuo forum preferito per scovare nuove varianti di stealer o l’ennesimo pacchetto di credenziali fresche di breach. Invece della solita bacheca di annunci, ti appare un banner con tre loghi in bella vista: la Brigata francese per la lotta alla cyber‑criminalità, il Dipartimento Cyber dell’intelligence ucraina ed Europol. Sotto, una scritta secca: «Questo dominio è stato sequestrato». Così è calato il sipario su XSS.IS, la sala d’aste clandestina che per dodici anni ha fatto incontrare sviluppatori di malware, broker di accessi e affiliati ransomware. Quello che segue non è soltanto il racconto di un blitz

DoValue aveva già confermato la violazione informatica con un comunicato stampa

Come già anticipato da Red Hot Cyber, un imponente data breach di 16TB di dati ha colpito doValue S.p.A., una delle principali società italiane ed europee specializzate nei servizi di gestione e recupero crediti. In un comunicato ufficiale pubblicato sul proprio sito, l’azienda ha confermato di essere stata vittima di un attacco informatico e ha avviato indagini interne con il supporto delle autorità competenti e di esperti in cybersecurity. È importante sottolineare che doValue ha risposto in modo etico e trasparente già il 5 maggio scorso, pubblicando un comunicato ufficiale sull’accaduto prima ancora che i dati venissero resi pubblici nei forum underground.

16TB di un’azienda italiana di Financial Service, in vendita nelle underground

Un’importante realtà operante nel settore della gestione e recupero crediti a livello europeo potrebbe essere finita nel mirino dei cybercriminali. Secondo quanto emerso da un annuncio comparso su un noto forum del dark web, un attore malevolo ha messo in vendita oltre 16 terabyte di dati esfiltrati dai server aziendali e da numerose controllate, dislocate in diversi Paesi, tra cui Grecia, Spagna e Italia. L’azienda colpita gestisce asset finanziari per conto di banche e istituzioni, e si occupa di gestione di portafogli di crediti deteriorati (NPL), oltre a fornire servizi di due diligence, gestione documentale e supporto amministrativo. I dati compromessi includerebbero

Attacco ransomware a Radix: i dati governo svizzero finiscono nelle underground

Il governo svizzero ha annunciato che un attacco ransomware ai danni di un’organizzazione terza chiamata Radix ha causato la fuga di informazioni riservate da diverse agenzie federali. Secondo le autorità, gli aggressori hanno rubato dati dai sistemi Radix (che sono stati poi crittografati) e poi hanno pubblicato le informazioni sul dark web. Il National Cyber Security Centre (NCSC) del Paese sta attualmente analizzando i dati rubati per determinare quali agenzie governative siano state colpite. Radix è un’organizzazione senza scopo di lucro con sede a Zurigo che promuove la salute e stili di vita sani. Gestisce otto centri di competenza che realizzano diversi

Una ex studente universitaria australiana è stata accusata di aver hackerato la Western Sydney University

La polizia del Nuovo Galles del Sud ha arrestato un ex studente di 27 anni della Western Sydney University che aveva ripetutamente hackerato i sistemi dell’università, anche per ottenere parcheggi più economici. La Western Sydney University è una delle più grandi università australiane e offre un’ampia gamma di corsi di laurea triennale, magistrale e di ricerca a 47.000 studenti. Impiega oltre 4.500 dipendenti, tra fissi e stagionali, e dispone di un budget di 600 milioni di dollari. I media locali riferiscono che la sospettata si chiama Birdie Kingston ed è accusata di accesso non autorizzato, furto di dati e ripetute compromissioni delle

GhostSec: Azienda Italiana Commissiona Attacco Informatico Al Governo Macedone

GhostSec, noto collettivo di hacktivisti, ha recentemente rivelato dettagli su un’operazione controversa che coinvolge un’azienda italiana e obiettivi governativi macedoni. In un’intervista esclusiva con DeepDarkCTI, il fondatore Sebastian Dante Alexander ha condiviso informazioni su questa collaborazione e le sue implicazioni. Una collaborazione controversa Secondo quanto riportato, un’azienda italiana, ufficialmente privata ma presumibilmente legata ai servizi segreti italiani, avrebbe incaricato GhostSec di condurre operazioni offensive contro obiettivi governativi in Macedonia del Nord. Successivamente, la stessa azienda avrebbe richiesto attacchi contro un’entità in Sardegna, indicata come una società rivale. La comunicazione tra le parti è avvenuta tramite canali criptati, con l’azienda italiana che ha

Coca-Cola Emirati Arabi sotto attacco: Everest Ransomware colpisce tramite infostealer

il 22 maggio 2025, è emersa la notizia di un attacco ransomware ai danni della divisione Emirati Arabi della Coca-Cola Company, rivendicato dal gruppo Everest. La compromissione sarebbe avvenuta in seguito all’utilizzo di un infostealer, uno strumento sempre più diffuso nel panorama del cybercrime, capace di sottrarre in modo silenzioso credenziali aziendali e facilitare accessi non autorizzati. L’attacco è stato reso noto attraverso il portale onion gestito dal gruppo Everest, dove sono state pubblicate prove dell’intrusione e annunciata l’intenzione di diffondere pubblicamente i dati sottratti entro pochi giorni. Parallelamente, parte del database esfiltrato sembrerebbe già in vendita nel dark web, come indicato

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