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Autore: Emanuele De Lucia

Malware analysis del ransomware Rhysida. Un rebrand di una vecchia conoscenza underground?

Rhysida è un gruppo ransomware relativamente nuovo che opera come RaaS (Ransomware-as-a-Service). Il ransomware ha la particolarità di utilizzare LibTomCrypt, una libreria crittografica che consente agli aggressori di sfruttare metodi di crittografia robusti e uno sviluppo rapido.  Rhysida sembra essere scritto in C++ e compilato tramite MinGW; i payload che ho trovato sono di dimensioni piuttosto ingombranti (± 1,20 MB) probabilmente a causa delle librerie collegate. Come già riportato, infatti, questo ransomware include la libreria crittografica open source LibTomCrypt che è in grado di fornire supporto per l’implementazione di diverse funzioni crittografiche e, più in generale, di permettere al ransomware di operare attraverso metodi crittografici efficaci. È anche possibile che gli autori

Talking Cricket Report 3: Le botnet degli ospedali italiani

Talking Cricket è una iniziativa di Red Hot Cyber nata per far conoscere l’importanza dell’intelligence delle minacce all’interno delle attività di sicurezza informatica e al tempo stesso “stimolare” la consapevolezza al rischio degli abusi cibernetici sulle risorse esposte su internet. Autori:  Pietro DI Maria, Emanuele de LuciaData Pubblicazione: 08/05/2022 Come abbiamo compreso nel primo report di Talking Cricket, “le botnet della pubblica amministrazione“ e poi nel secondo “le botnet delle regioni italiane” che vi invitiamo di leggere, le botnet sono un altro fattore di rischio da tenere sempre sotto controllo e da monitorare con costanza in quella disciplina che si chiama Cyber Threat Intelligence

La Botnet di Killnet possiede migliaia di IP in 132 paesi compresa l’Italia

Autore: Emanuele de Lucia, Cluster25Data Pubblicazione: 30/05/2022 Le botnet utilizzate da KillNet per eseguire gli attacchi DDoS ipotizzavamo che fossero grandi, ma dalle analisi svolte sono stati rilevati migliaia di IP singoli per una potenza di fuoco davvero importante. Si tratta di migliaia di indirizzi IP univoci utilizzati per condurre attacchi DDoS i quali sono stati scagliati anche contro le infrastrutture italiane, come abbiamo visto nei giorni scorsi e come sta accadendo in queste ultime ore. La mappa che riportiamo, sebbene ancora parziale e probabilmente incompleta, mostra migliaia di dispositivi compromessi (ddos zombies) geograficamente distribuiti in 132 Paesi. Dall’analisi tecnica svolta, è possibile presumere che

Killnet minaccia l’Italia: “colpo irreparabile in Italia… Saremo ricordati nella nostra terra natale?”

Continuano i messaggi di minaccia sul profilo Telegram di Killnet che riportano al post che avevamo pubblicato ieri, ovvero che accadrà qualcosa il 30 di maggio alle ore 05:00 in Italia. Questa volta il collettivo di hacker, che sta prendendo nuovamente di mira le infrastrutture italiane, si domanda se il governo supporta le loro attività e lo afferma con il seguente messaggio. Nessuno sa se ci siano legami tra il governo russo e Killnet, ma sicuramente per la Federazione Russa, ha poca importanza cercare di indebolire le azioni mosse da Killnet relativamente all’Italia. Killnet nel messaggio ha ricevuto migliaia di like, sinonimo

Lista degli IP malevoli da bloccare in scansioni attive su F5 BIG-IP iControl REST vulnerability

Autore: Emanuele de Lucia, Cluster25Data Pubblicazione: 14/05/2022 Come riportato qualche giorno fa da RHC, F5 ha pubblicato un aggiornamento cumulativo di 43 vulnerabilità (tra le quali 2 rilevate dal Red Team Research di TIM), per le sue apparecchiature di rete. Una tra queste è una colossale vulnerabilità con severity critical, da 9,8 in CVSSv3, che consente la totale compromissione dei dispositivi per poter poi accedere alle reti, anche se sono stati rilevati fenomeni di totale cancellazione dei file all’interno degli apparati. Come di consueto, una volta trapelati online gli exploit PoC, il cybercrime inizia a scrivere i suoi script per avviare delle

Talking Cricket Report 2: Le botnet delle Regioni Italiane

Talking Cricket è una iniziativa di Red Hot Cyber nata per far conoscere l’importanza dell’intelligence delle minacce all’interno delle attività di sicurezza informatica e al tempo stesso “stimolare” la consapevolezza al rischio degli abusi cibernetici sulle risorse esposte su internet. Autori:  Pietro DI Maria, Emanuele de Lucia, Massimiliano BrolliData Pubblicazione: 08/05/2022 Come abbiamo compreso nel primo report di Talking Cricket, “le botnet della pubblica amministrazione“, le botnet sono un altro fattore di rischio da tenere sotto controllo e da monitorare con costanza in quella disciplina che si chiama cyber threat intelligence e che consente di anticipare le mosse di un ipotetico aggressore. Abbiamo anche recentemente

Talking Cricket N°1: le botnet della pubblica amministrazione

Autori:  Pietro DI Maria, Emanuele de Lucia, Massimiliano BrolliData Pubblicazione: 22/04/2022 Talking Cricket è una iniziativa di Red Hot Cyber nata per far conoscere l’importanza dell’intelligence delle minacce all’interno delle attività di sicurezza informatica e al tempo stesso “stimolare” la consapevolezza al rischio, relativamente agli abusi cibernetici sulle risorse esposte su internet. Introduzione Le fonti pubbliche forniscono un mare di informazioni.  Parliamo spesso su RHC di Open Source Intelligence (OSINT), ovvero quella disciplina dell’intelligence che si occupa della ricerca, raccolta ed analisi dei dati e di notizie d’interesse pubblico tratte dalle fonti aperte.  L’OSINT è una disciplina molto vecchia, la quale venne

Industroyer2: analisi del nuovo malware ICS che interrompe i servizi critici

Autore: Emanuele De LuciaData Pubblicazione: 18/04/2022 Pochi giorni fa, una nuova variante di un malware del ceppo Industroyer è stata impiegata durante un attacco informatico condotto contro i sistemi di controllo industriale (ICS) responsabili della gestione dei sottosistemi delle centrali elettriche in Ucraina . Questa nuova versione è stata denominata Industroyer2 e rappresenta l’evoluzione di una famiglia di malware già osservata a dicembre 2016 che lavora contro obiettivi simili.  Questo tipo di attacco è stato segnalato dopo una lunga serie di altri attacchi contro organizzazioni ed entità ucraine che generalmente prevedevano l’uso di wiper, backdoor e attacchi DDoS . INDUSTROYER2: Gli approfondimenti Ho dato un’occhiata al file identificato con le seguenti caratteristiche: Tipo Valore MD5 7c05da2e4612fca213430b6c93e76b06 SHA1 fdeb96bc3d4ab32ef826e7e53f4fe1c72e580379 SHA256

Analisi del codice sorgente di Conti ransomware.

Autore: Emanuele De Lucia (Cluster25)Data Pubblicazione: 02/03/2022 Il 25.02.2022 la cyber-gang Conti ha pubblicato la seguente dichiarazione sul proprio data-leak.site (DLS): Il post è stato redatto diverse ore dopo con un altro dai toni più neutri, che condanna la guerra e si dissocia dal governo, pur sottolineando i sentimenti contro l’Occidente.  Il post ha mantenuto le sue minacce di ritorsioni contro le infrastrutture critiche appartenenti a qualsiasi aggressore russo. Dopo di che, il 28.02.2022, probabilmente uno dei membri Conti (o solo un ricercatore di sicurezza ucraino) ha pubblicato un primo archivio con dati interni preziosi e informazioni appartenenti all’intero collettivo.  L’azione è

La resa dei “Conti” dei messaggi di guerra.

Autore: Emanuele De LuciaData Pubblicazione: 28/02/2022 Il sindacato di ransomware di lingua russa Conti qualche giorno fa ha rilasciato e successivamente modificato un annuncio che ha descritto in dettaglio la propria posizione politica in merito al conflitto tra Russia e Ucraina. Ha annunciato chiaramente che eserciterà le proprie capacità contro qualsiasi tentativo degli Stati Uniti e in generale di qualsiasi altro Paese che abbia rappresentato una minaccia per il governo Russo. In dettaglio l’organizzazione ha annunciato di essere “in pieno sostegno del governo russo” e che “qualsiasi azione contro la Russia, virtuale o meno, incontrerebbe un contrattacco contro le infrastrutture critiche dei

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